Seconda parte della lettera di Steve

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(part 2)
Oggi siamo di nuovo su un aereo. Stiamo andando dalle rive del Mar Nero verso il confine occidentale della Francia, proprio sopra la Manica. L’aereo è un turboprop per cui abbiamo ancora circa 6 ore, poi, dopo il concerto in Francia, salteremo su un altro aereo che ci poterà in Turchia. E quando arriveremo ad Istanbul avremo una conferenza stampa e varie interviste che ci aspettano. Per uno che non è capace di dormire sulla poltrona di un aereo questo sarà un giorno molto molto lungo…
Lo show della scorsa notte in Bulgaria è stato fantastico. A 5 miglia dalla sede del concerto abbiamo visto persone che parcheggiavano le auto lungo l’unica strada che portava allo show. Andavano tutti a piedi dietro una fitta colonna di veicoli parcheggiati sulla strada. Alla fine è successo che migliaia di persone non sono neanche riuscite ad entrare. Ma che pubblico meraviglioso è stato. Nei vecchi tempi in quella parte del mondo non era neanche permesso ascoltare o comprare qualcosa dei Deep Purple!
I gruppi locali che hanno aperto lo show erano tutti molto bravi. I chitarristi hanno suonato molto bene ed erano tutti persone gentili e simpatiche. Quando un gruppo apre uno show come il nostro in genere non gli è neppure permesso fare un soundcheck, gli è concesso pochissimo spazio sul palco, monitor e luci limitati, e spesso si devono pure caricare e scaricare la strumentazione da soli. Nonostante tutto ciò i veri musicisti trovano un certo divertimento anche in queste cose, e sono sempre sorridenti e sembra che si godano davvero una simile esperienza.
Questa è una grande estate per suonare concerti. Dovunque andiamo i ragazzi sembrano trovare socialmente accettabile amare il rock’n’roll, il che è un buon segno.
Qualunque sia il motivo, probabilmente a causa della repulsione che ormai ispirano i video musicali che si basano solo sull’immagine, il Rock è vivo e scalciante!

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