A poche ore dalle voci di un possibile scioglimento del progetto che continuamo a chiamare Black Country per comodità, anche il produttore Kevin Shirley è ritornato sui suoi passi, rivedendo le proprie dichiarazioni con cui aveva annunciato l’implosione deil gruppo.
Commentando le sue stesse parole in Facebook, Shirley ha scritto:
“Bene, mi hanno chiesto di rettificare il prima possibile – come succede sempre su internet, le cose vengono deformate in un attimo! Dunque, sono convinto che ci sia in atto un’operazione di soccorso nei confronti dei sopravvissuti all’ammaraggio d’emergenza del ‘volo Black Country’. Ho appena avuto una lunga conversazione con Glenn, che è mortificato da questa situazione, visto che in questo progetto ci ha messo cuore e anima. Adoro Glenn. Ecco il piano di soccorso, ragazzi: ognuno nella band è uguale. Semplice. Dimenticate la sete di successo – è come un cancro – e le cose andranno per il meglio. E’ la moralità che detta legge… i manager ci provano solamente. In fin dei conti… anch’io sono arrabbiato!”.
La smentita è arrivata subito dopo i messaggi di Glenn Hughes su Twitter, sollecitati dal nostro interesse attorno alla vicenda. E subito dopo una conversazione telefonica tra i due, come si intuisce.
Che qualche frizione all’interno della band ci sia stata non ci sono dubbi, altrimenti la metafora dell’atterraggio di emergenza e dell’operazione di salvataggio non sarebbe stata usata.
Siamo contenti, comunque, che il progetto sembra avere un futuro, e che tramite Twitter abbiamo fatto in modo che Glenn e Kevin si chiarissero sulla situazione prima che fosse troppo tardi. Poteri del social web!
Ringraziamo Glenn Hughes per la pronta disponibilità.