Perché a Ian Paice non piacciono gli in-ear monitor

Secondo il batterista, salire sul palco con delle cuffie o degli auricolari toglie alla spontaneità dello show

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In una nuova intervista a Ian Paice condotta da HK Audio, il batterista dei Deep Purple parla dei monitor da palco (le casse spia) HK Audio Contour, che utilizza da vent’anni, e spiega anche perché non ha mai utilizzato gli in-ear monitor, ossia le cuffie o gli auricolari che alcuni musicisti usano sul palco per ascoltare il proprio strumento e quelli degli altri componenti della band.

Ian Paice spiega di aver provato ad usare degli in-ear monitor, ma preferisce avere delle spie normali, perché gli serve sentire anche con il corpo le vibrazioni create dalla musica dal vivo sul palco di un concerto.

Il batterista sostiene che suonare dal vivo con delle cuffie è un po’ come essere in studio di registrazione, ma senza di fatto produrre alcunché. Inoltre, l’interazione tra i musicisti se tutti hanno degli in-ear monitor è meno spontanea e più robotica rispetto all’interazione che si ha con delle casse spia.

Sono qui per suonare rock and roll, e non per fare della musica lounge. Mi serve sentire tutte le vibrazioni della musica, ed è una cosa che le cuffie non mi permetterebbero di avere.

Ian parla anche dei progetti futuri dei Deep Purple, affermando che, dopo la conclusione del tour attualmente in corso – che si chiuderà il 3 dicembre a Londra – la band si prenderà una pausa per trascorrere il Natale in tranquillità, per poi tornare a fare quello che fanno sempre nel 2016. Nessun accenno alla registrazione del nuovo album, ma un’allusione al tour 2016 dei Deep Purple, che la band non ha ancora ufficialmente annunciato.

L’intervista è stata condotta dopo il sound check dei Deep Purple per il concerto  dei Deep Purple alla Trier Arena in Germania del 20 novembre.

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