Track List

  1. Woman From Tokyo (Blackmore/Gillan/Glover/Lord/Paice) 5.47
  2. Mary Long (Blackmore/Gillan/Glover/Lord/Paice) 4.22
  3. Super Trouper (Blackmore/Gillan/Glover/Lord/Paice) 2.55
  4. Smooth Dancer (Blackmore/Gillan/Glover/Lord/Paice) 4.06
  5. Rat Bat Blue (Blackmore/Gillan/Glover/Lord/Paice) 5.21
  6. Place In Line (Blackmore/Gillan/Glover/Lord/Paice) 6.28
  7. Our Lady (Blackmore/Gillan/Glover/Lord/Paice) 5.10

Bonus Track della versione rimasterizzata (2000)

  1. Woman From Tokyo (1999 Remix Version)
  2. Woman From Tokyo (Versione con Alternate Bridge)
  3. Painted Horse (Studio Outtake)
  4. Our Lady (1999 Remix)
  5. Rat Bat Blue (Versione Writing Session)
  6. Rat Bat Blue (1999 Remix)
  7. First Day Jam (Strumentale)

Formazione

  • Jon Lord (tastiere e hammond)
  • Ritchie Blackmore (chitarra)
  • Ian Paice (batteria)
  • Roger Glover (basso)
  • Ian Gillan (voce)

Dati

  • Pubblicazione: gennaio e febbraio 1973
  • Registrazione: luglio 1972, Roma; ottobre 1972, Walldorf (Francoforte, Germania), in entrambi i casi con lo studio di registrazione mobile dei Rolling Stones
  • Durata: 34 minuti e 27 secondi
  • Etichetta: EMI/Purple Records (Europa); Warner Bros (USA)
  • Produttore: Deep Purple
  • Ingegnere del suono: Martin Birch

Curiosità

  • Spesso il titolo dell’album viene abbreviato con l’acronimo WDWTWA.
  • La copertina del disco è stata ideata da Roger Glover e John Coletta, allora manager della band.
  • Il titolo dell’album (“Chi ci crediamo di essere”) prende spunto dalle lettere di odio e invidia che la band riceveva al tempo. Queste lettere spesso si aprivano con la frase: “Ma chi si credono di essere questi Deep Purple?”.
  • Per le registrazioni dell’album, la band prese in affitto una grande villa poco fuori Roma, in via Flaminia. La proprietà, completa di piscina, dépendance e di una grande cantina, ha ospitato la band per tre settimane nel luglio del 1972. Ritchie Blackmore optò per una sistemazione separata dal resto del gruppo. Oltre ad avere a disposizione un cuoco personale, i Deep Purple ordinarono presto un camion rimorchio di “qualche centinaia di bottiglie di vino locale molto economico”. L’alcol, l’estate romana e la presenza della piscina contribuirono al fatto che di lavoro se ne facesse molto poco. In più, ci si accorse che lo studio di registrazione mobile dei Rolling Stones non passava dagli archi romanici all’entrata della villa, rendendo il processo di registrazione ancora più complicato. Di fatto, la “vacanza romana” fu molto poco produttiva.
  • Delle sessioni romane del luglio 1972, solo il brano Woman From Tokyo (scritto e registrato proprio a Roma) finirà sull’album. La canzone, sviluppata su un riff di Blackmore, racconta della relazione immaginaria con una donna giapponese, una donna da favola che la band sperava di incontrare in occasione della prima visita dei Deep Purple in Giappone, in programma per il mese successivo. Proprio durante i concerti nipponici dell’agosto del 1972 verrà prodotto lo storico album live Made In Japan. Ian Paice ha commentato che la sola registrazione di Woman From Tokyo a Roma è costata al gruppo più di ottomila sterline inglesi, visto che è stata l’unica canzone a finire sull’album.
  • Durante il soggiorno a Roma, fu registrata anche Painted Horse, che rimarrà fuori dall’album ma che figurerà come bonus track in successive raccolte (come Powerhouse del 1977), e poi nell’edizione rimasterizzata di WDWTWA.
  • Durante il primo giorno di permanenza nella villa di Roma, i Deep Purple (senza Ritchie Blackmore, che era rimasto in disparte) registrarono per divertimento due brani: Smelly Botty (un’idea scherzosa di Jon Lord, con lo stesso Lord alla voce, a quanto pare un po’ alticcio) e It’s Only Make Believe (cover di Conway Twitty, con un’impronta in stile cabaret da parte di Gillan). Questi due outtake sarebbero dovuti anch’essi essere inclusi nella versione rimasterizzata del 2000 di WDWTWA, ma Jon Lord avrebbe posto il veto sulla loro pubblicaizone ufficiale all’ultimo momento.
  • In First Day Jam, al basso c’è Ritchie Blackmore. Roger Glover non era riuscito ad arrivare in studio perché imbottigliato nel traffico di Francoforte.
  • Mary Long è una canzone di sarcastica protesta nei confronti di Mary Whitehouse e Lord Longford, esponenti della società britannica degli anni Settanta (e oltre) e “paladini” della morale pubblica, specialmente nell’ambito di radio e televisione. Il testo di Gillan attacca la presunta ipocrisia di queste figure pubbliche.
  • L’album fu finito in Germania nell’ottobre del 1972 in sole due settimane.

Posizioni in classifica 

  • Posizione in classifica in Italia: 2
  • Posizione in classifica in UK: 4
  • Posizione in classifica negli Stati Uniti: 15
  • Numero uno in Norvegia

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