Black'n'Blue e Jet Lag in concerto
Moderatore: Ranfa
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Black'n'Blue e Jet Lag in concerto
Venerdì 7/10/05, cioè domani, i Black'n'Blue aprono il concerto dei Jet Lag al Fico d'India di Vedano Olona (VA).
Ore 22,30.
I B'n'B suoneranno circa 30 min. (la nuova formazione ha ancora poco repertorio), mentre i Jet Lag copriranno i restanti 90 min. della serata.
Formazione B'n'B: Gius, basso (Rickenbacker, of course!) e voce; Tony, batteria; Giovanni, chitarra; Luca, tastiere.
Formazione JT: Sara, voce; Gius, voce e chit.ritmica; Carlo, basso e voce; Toni, chitarra; Paolo, chit. e voce; Ross, batteria
Ciao
Gius
Ore 22,30.
I B'n'B suoneranno circa 30 min. (la nuova formazione ha ancora poco repertorio), mentre i Jet Lag copriranno i restanti 90 min. della serata.
Formazione B'n'B: Gius, basso (Rickenbacker, of course!) e voce; Tony, batteria; Giovanni, chitarra; Luca, tastiere.
Formazione JT: Sara, voce; Gius, voce e chit.ritmica; Carlo, basso e voce; Toni, chitarra; Paolo, chit. e voce; Ross, batteria
Ciao
Gius
Ultima modifica di gius il giovedì 6 ottobre 2005, 17:36, modificato 1 volta in totale.
"Un Rickenbacker è per sempre"
http://www.myspace.com/giuslanari
http://www.myspace.com/counterpunch.italia
http://www.myspace.com/giuslanari
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- Too much is not enough
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- Iscritto il: lunedì 14 giugno 2004, 17:46
- Località: (My sweet home) Cislago
Grazie colleghi di ugola, quando il repertorio B'n'B sarà bello sostanzioso faremo un concerto "denso" di cantanti ospiti.
Ciao
Gius
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Presto fatto.
La mezz'oretta dei Black'n'Blue è stata praticamente l'esordio della nuova formazione.
Dunque, buttati allo sbaraglio dopo solo tre prove, ci siamo presentati con Come on, Walking in the shadows of the blues, Soldier of fortune (solo voce e tastiera), Burn, Love hunter, Here I go again (con Sara dei Jet Lag, ospite alla seconda voce) e Black'n'Blue.
Il che vuol dire, niente controcanti con inizio e fine dei brani con un filino di panico che attraversava le occhiate di tutti i 4 componenti.
Tenuto conto che 15 minuti prima del concerto ero rassegnato a cantare senza spia, l'arrivo di un ampli di chitarra per sopperire alla mancanza, ha avuto l'effetto di un'oasi nel deserto.
Il problema è però diventato un altro: uscendo l'improvvisata spia dalla presa cuffia del mixer, quello che si sentiva nell'impianto è risultato essere l'esatto CONTRARIO di quello che sentivo io sul palco.
Di conseguenza ho consumato tanto di quel fiato, da gonfiarci un dirigibile.
I risultati immediati sono stati:
1. TOTALE amnesia del 50% delle parole.
2. Cambio drastico della scaletta, eliminando Stormbringer e Jailhouse rock.
3. Salivazione azzerata, mani due spugne (tanto per citare Fantozzi ).
Comunque il risultato finale è stato soddisfacente (tenuto conto delle condizioni tecniche e della formazione fresca, fresca di giornata), il pubblico ha gradito e l'inizio dei nuovi Black'n'Blue lascia ben sperare.
Intanto dalla prossima prova, diventiamo in 5 con l'ingresso di Renato alla chitarra e alla voce.
Discorso un pò più agevole per i Jet Lag.
Il tempo di posare il mio superbo Rickenbacker (che si è comportato abbastanza bene ) ed imbracciare la Gibson Standard, ed ecco il cambio sul palco.
Il gruppo è appena uscito da una piccola-grande crisi (Sara voleva lasciarci, per piccoli dissidi con un paio di ragazzi del gruppo), fortunatamente risolta e ha voglia di suonare.
Un'ora e 40 di rock molto variegato, che ha il top nell'esecuzione di Nobody's wife (Sara), Simple man (Gius), il nostro medley '70-'80 (30 minuti ininterrotti!) e le varie Pretty woman, Highway star e Still loving you a due voci (Sara e Gius).
C'è ancora molto da lavorare sulle voci e sul repertorio, ma le prospettive di un'ulteriore evoluzione del gruppo, ci sono tutte.
Molto applaudite anche Crazy train, del nostro sconvoltone preferito Ozzy Osbourne, e Give love a bad name dei Bon Jovi.
Micidiale come sempre Shock to the system di Billy Idol e da citare Somebody gets me a doctor dei Van Halen, suonata insieme a Giancarlo, ex-batterista dei Jet Lag.
A gentile richiesta, abbiamo bissato con Give love a bad name.
Grazie a Drago (che ci ha dato una "dritta" riguardante il volume un pò basso delle chitarre ) siamo riusciti ad aggiustare il sound che usciva dal palco, ma il problema è che il Fico d'India ha un impianto che non può escludere le due casse posizionate in fondo alla sala, con conseguente "dominio" delle voci in quella zona del locale.
L'ideale sarebbe uscire tutti dall'impianto, ma mancando le spie è un problema avere poi una risposta sul palco.
Ciao
Gius
La mezz'oretta dei Black'n'Blue è stata praticamente l'esordio della nuova formazione.
Dunque, buttati allo sbaraglio dopo solo tre prove, ci siamo presentati con Come on, Walking in the shadows of the blues, Soldier of fortune (solo voce e tastiera), Burn, Love hunter, Here I go again (con Sara dei Jet Lag, ospite alla seconda voce) e Black'n'Blue.
Il che vuol dire, niente controcanti con inizio e fine dei brani con un filino di panico che attraversava le occhiate di tutti i 4 componenti.
Tenuto conto che 15 minuti prima del concerto ero rassegnato a cantare senza spia, l'arrivo di un ampli di chitarra per sopperire alla mancanza, ha avuto l'effetto di un'oasi nel deserto.
Il problema è però diventato un altro: uscendo l'improvvisata spia dalla presa cuffia del mixer, quello che si sentiva nell'impianto è risultato essere l'esatto CONTRARIO di quello che sentivo io sul palco.
Di conseguenza ho consumato tanto di quel fiato, da gonfiarci un dirigibile.
I risultati immediati sono stati:
1. TOTALE amnesia del 50% delle parole.
2. Cambio drastico della scaletta, eliminando Stormbringer e Jailhouse rock.
3. Salivazione azzerata, mani due spugne (tanto per citare Fantozzi ).
Comunque il risultato finale è stato soddisfacente (tenuto conto delle condizioni tecniche e della formazione fresca, fresca di giornata), il pubblico ha gradito e l'inizio dei nuovi Black'n'Blue lascia ben sperare.
Intanto dalla prossima prova, diventiamo in 5 con l'ingresso di Renato alla chitarra e alla voce.
Discorso un pò più agevole per i Jet Lag.
Il tempo di posare il mio superbo Rickenbacker (che si è comportato abbastanza bene ) ed imbracciare la Gibson Standard, ed ecco il cambio sul palco.
Il gruppo è appena uscito da una piccola-grande crisi (Sara voleva lasciarci, per piccoli dissidi con un paio di ragazzi del gruppo), fortunatamente risolta e ha voglia di suonare.
Un'ora e 40 di rock molto variegato, che ha il top nell'esecuzione di Nobody's wife (Sara), Simple man (Gius), il nostro medley '70-'80 (30 minuti ininterrotti!) e le varie Pretty woman, Highway star e Still loving you a due voci (Sara e Gius).
C'è ancora molto da lavorare sulle voci e sul repertorio, ma le prospettive di un'ulteriore evoluzione del gruppo, ci sono tutte.
Molto applaudite anche Crazy train, del nostro sconvoltone preferito Ozzy Osbourne, e Give love a bad name dei Bon Jovi.
Micidiale come sempre Shock to the system di Billy Idol e da citare Somebody gets me a doctor dei Van Halen, suonata insieme a Giancarlo, ex-batterista dei Jet Lag.
A gentile richiesta, abbiamo bissato con Give love a bad name.
Grazie a Drago (che ci ha dato una "dritta" riguardante il volume un pò basso delle chitarre ) siamo riusciti ad aggiustare il sound che usciva dal palco, ma il problema è che il Fico d'India ha un impianto che non può escludere le due casse posizionate in fondo alla sala, con conseguente "dominio" delle voci in quella zona del locale.
L'ideale sarebbe uscire tutti dall'impianto, ma mancando le spie è un problema avere poi una risposta sul palco.
Ciao
Gius
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