Nel libro di Hughes un EP e uno scritto di Coverdale

Si dice anche che le pagine dedicate ai Deep Purple contengano "rivelazioni" più o meno inedite ed esclusive su Ritchie Blackmore

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David Coverdale e Glenn Hughes

Saranno un EP in vinile di 10 pollici e una raccolta di foto rare ad accompagnare la prima edizione “di lusso” dell’autobiografia di Glenn Hughes, che oggi è stata ufficialmente annunciata dal sito ufficiale del bassista e cantante e dalla casa editrice.

Come vi avevamo anticipato la scorsa settimana, l’autobiografia, scritta a quattro mani con l’autore inglese Joel McIver e ancora senza titolo, verrà pubblicata nel 2010.

Rispetto a quanto avevamo già riportato, ci sono un paio di novità.

La prima è che il libro conterrà un’introduzione curata da Lars Ulrich, batterista dei Metallica, e contributi vari tra cui quelli di David Coverdale, di Tony Iommi (Black Sabbath), di Angie Bowie (ex moglie di David Bowie, che già intervistò Glenn in un suo libro), di John Varvatos (un fashion designer newyorkese), ma soprattutto dei componenti dei The KLF (il gruppo britannico di acid house per cui Glenn cantò su un remix del classico “What Time Is Love?” nel 1992, in piena fase di “epifania” e di rifiuto di alcol e droghe).

L’altra è come Hughes stesso descrive il suo libro: “La mia autobiografia sarà un evento letterario. Ci ho lavorato per tre anni, e sono sicuro che non avete mai letto niente di simile. È la storia vera di ‘The Voice of Rock’, dalla mia infanzia alla carriera nei Trapeze e nei Deep Purple, fino ad arrivare alla fase delle dipendenze e del recupero. Come artista solista ora sono felicissimo, e dopo diversi anni di assoluta sobrietà mi è difficile credere che sono sopravvissuto a quel periodo. Ho speso un milione di dollari in cocaina e, quando avrete letto il libro, non ci crederete nemmeno voi”.

Si dice anche che le pagine dedicate ai Deep Purple contengano “rivelazioni” più o meno inedite ed esclusive su Ritchie Blackmore.

Purtroppo non c’è ancora notizia di una possibile traduzione in italiano dell’opera, ma non è mai detta l’ultima parola.

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