Pagina 9 di 9

Re:

MessaggioInviato: mercoledì 30 gennaio 2008, 13:29
da zero the hero
drago ha scritto:Un omaggio a 2 Toscani:
PALAZZESCHI-
da: E lasciatemi divertire:
"Cosa sono queste indecenze?
Queste strofe bisbetiche?
Licenze, licenze, licenze poetiche.
Sono la mia passione.
Farafafafafafa
tarataratarata
Paraparaparapa
laralaralarala
Sapete cosa sono?
Sono robe avanzate,
non sono grullerie,
sono la ...spazzatura delle altre poesie."

Da poco mancato: LUZI
da: Aprile-amore:
"L'amore aiuta a vivere, a durare, l'amore annulla e da principio.
E quando chi soffre o langue o spera, se anche spera, che un soccorso si annunci da lontano, e in lui, un soffio basta a suscitarlo.
Questo ho imparato e dimenticato mille volte, ora da te mi torna fatto chiaro, ora prende vivezza e verità.

La mia pena è durare oltre quest'attimo."

due grandi! =D>

Re: poetry

MessaggioInviato: mercoledì 30 gennaio 2008, 13:36
da zero the hero
Verrà la morte è avrà i tuoi occhi
ma dentro
ci troverà i tuoi
----

Forse
il nostro fidanzamento dura ancora
anzi
perché durasse
era necessario scioglierlo
affinché a nostra insaputa
davvero paralleli ed innocenti
i nostri doppi
potessero amarsi in santa pace
----

Entrambe di Michele Mari (2007)

Re: poetry

MessaggioInviato: mercoledì 30 gennaio 2008, 17:12
da swan
Luci blu dalla notte
Si fondono con la nebbia
Creano vortici di rugiada
E si infrangono sul tuo viso

Luci incandescenti dalla strada
Volano a mezz’aria
Sfiorando i corpi nudi delle statue
che ricordano gli eroi di tempi passati

le nuvole sul cielo della città
presagiscono oscure visioni
la pioggia arriva e nulla più
il maltempo rispecchia l’ anima
tormentata dell’ uomo

rumore di passi da un vicolo
lo scrosciare delle acque della futilità
la tua anima ha bisogno di passione
e la passione ha bisogno di possederti

la ragazza smise di resistere
incatenata alla radice del mondo
gaia
era il suo nome
e parlava conscia del fatto che il cuore degli uomini l avrebbe ascoltata.

mia . . .

Re: poetry

MessaggioInviato: domenica 10 febbraio 2008, 15:08
da frencIAN
mi fanno venire le lacrime agli occhi... =D>

Re: poetry

MessaggioInviato: lunedì 25 febbraio 2008, 22:46
da drago
Ispirazione:
---------------------------------------------------------------------
L'Anfitrione (Anphitruo) è una commedia in cinque atti e un prologo scritta dall'autore latino Plauto verso la metà del III secolo a.C.

L'opera trae il titolo da uno dei protagonisti, il comandante dell'esercito tebano Anfitrione, gli altri personaggi sono gli dei Giove e Mercurio, i mortali Alcmena e Sosia, rispettivamente moglie e servo di Anfitrione, oltre a due personaggi di contorno: il pilota Blefarone e la serva Bromia. Di solito la commedia vede rappresentati fatti riguardanti gente del popolo, e non divinità o personaggi mitici, tipici della tragedia, per questo motivo lo stesso poeta definisce nel prologo la sua opera una tragicomoedia, per bocca di Mercurio.

Il testo a noi tramandatoci presenta lacune nel IV atto, del quale ci rimangono una cinquantina di versi.

Trama
Attenzione: di seguito viene rivelata, del tutto o in parte, la trama dell'opera.
Anfitrione guida l'esercito tebano alla vittoria contro i Teleboi. Intanto Giove si innamora di Alcmena, sua moglie, assume le sembianze del marito e giace con lei, a suo sostegno Mercurio prende la forma del servo Sosia. Dall'unione del dio e della donna nascerà Ercole.


[modifica] Prologo
Mercurio nei panni di Sosia sta sorvegliando la casa di Anfitrione, intanto Giove consuma il suo amore per Alcmena, anche la notte viene allungata per permettere al dio di giacere di più con la donna. Intanto Anfitrione è appena sbarcato dopo la vittoriosa spedizione contro i barbari, Sosia sta correndo a raccontare ad Alcmena del comportamento valoroso del suo padrone ma vi era anche la moglie


[modifica] I atto
Sosia arriva davanti alla casa di Anfitrione, ma Mercurio minaccioso gli impedisce di entrare, i due passano da elaborate minacce alle mani e il dio prevale nettamente sulla codardia del servo. Alla fine Mercurio convince Sosia, con l'aiuto della violenza, che lui è il vero Sosia ed il povero servo se ne torna confuso da Anfitrione. Poi Giove esce e saluta Alcmena dicendo che deve tornare alla guida delle sue truppe.


[modifica] II atto
Anfitrione e Sosia si dirigono velocemente a casa del primo. Poi entrambi si stupiscono della fredda accoglienza di Alcmena, che sostiene di esser stata col marito fino a poco prima. Il condottiero la accusa di adulterio ed invoca la presenza di Naucrate, cugino di sua moglie, a testimoniare come lui non si sia mosso dal suo accampamento per raggiungere la moglie fino a quella mattina. Poi se ne va; anche Sosia se ne va, cacciato a male parole da Alcmena.


[modifica] III atto
Alcmena minaccia di andarsene mentre sopraggiunge Giove a scusarsi per il trattamento che Anfitrione le ha rivolto poco prima. Arriva anche Sosia a constatare che la pace sia fatta tra moglie e marito. Sul finire dell'atto c'è un monologo di Mercurio che si vanta dell'intrigo teso ai mortali, il discorso assume anche una funzione chiarificatrice dell'andamento dei fatti per il pubblico, visto che la situazione si era parecchio ingarbugliata.


[modifica] IV atto
Anfitrione non è riuscito a trovare Naucrate e torna a casa, è accolto a male parole da Mercurio che finge di non riconoscerlo e lo accusa di essere un impostore: il vero Anfitrione, in quel momento, sarebbe in casa con Alcmena. Qui il testo si interrompe, da quello che si deduce dai frammenti che ci hanno tramandato i grammatici: l'alterco tra Mercurio e Anfitrione continua, Alcmena esce di casa e viene insultata da Anfitrione, Alcmena torna sdegnata in casa, Anfitrione trova il suo pilota Blefarone da usare come testimone della sua assenza da casa, Giove e Anfitrione si incontrano e vengono alle mani, Blefarone sbaglia nel riconoscere tra i due il vero Anfitrione. Poi, e qui riprende il testo noto, Blefarone se ne va lasciando Anfitrione completamente scoraggiato. Giove torna in casa: Alcmena sta partorendo.


[modifica] V atto
Dalla casa esce Bromia che annuncia ad Anfitrione un prodigio: mentre Alcmena stava partorendo scoppiò un tuono e la casa splendé d'oro. La donna diede alla luce due gemelli: il più giovane era Ercole. Subito mostrò la sua forza strozzando due serpenti che, inviati da Giunone, erano strisciati dal soffitto alla sua culla per ucciderlo. Anfitrione si dice non disturbato di dover dividere i suoi beni con il padre degli dei, che, alla fine, interviene: chiedendo al tebano di perdonare sua moglie, che ha agito in suo potere. Anfitrione acconsente ed invita il pubblico all'applauso.

Fine della trama.

[modifica] Commedia degli equivoci
Questa è quella che viene chiamata commedia degli equivoci, basata sulla confusione creata tra i personaggi umani dalle divinità che ne hanno preso le sembianze.

La somiglianza tra gli attori che dovevano rappresentare due personaggi l'uno la copia dell'altro era resa con delle parrucche e degli accessori, vi sono differenti pareri tra gli studiosi riguardo all'uso delle maschere: sicuramente presenti nel modello attico, erano forse non adatte al teatro plautino, che faceva grande affidamento sulla mimica facciale.

La differenza tra il dio e l'uomo era ben visibile comunque allo spettatore: all'attore che impersonava Mercurio spuntavano due ali dal cappello mentre Giove era munito di una catenella d'oro al contrario di Anfitrione (come sempre Plauto dice nel prologo).
---------------------------------------------------------------------
"Proliferazione":

< Sei unica e da scomunica,
sarà che non t'appartiene l'etica dei benpensanti ed offri
non solo il davanti,
mi manchi e non solo per come muovi i tuoi fianchi mentre ti cavalco,
sei così poetica...;
le diurne vesti le leverai all'imbrunire,
l' esuberanza tua presagisce l' agire ed il guaire,
assaporerò sguardi, doppi sensi, la malizia di ciò che pensi,
e tornerò a sfiorarti, solleticarti , amarti, penetrarti, averti, possederti, t'accompagnerò nella passione per tutta la notte...
finchè il cielo si incendierà,
tu stringi le cosce e tienmi stretto fino a sentirlo in petto
affinchè io non possa fare a meno di te
ed il bicchiere della sensulità sia sempre pieno
e come Giove in sembianze altrui
io torni alla tua alcova,
mia passionale Dimitrova. >

Mandragora

Re: poetry

MessaggioInviato: martedì 26 febbraio 2008, 9:49
da maninblack
=D>

quando ho letto un omaggio a 2 toscani.pensavo di essere uno dei due.. :D

vorrei postare una frase (non è una poesia :? spero di non essere OT)
una famosa frase di PLATONE,che credo "suoni" quanto una poesia...


"Per chi intraprende cose belle , é bello soffrire , qualsiasi cosa gli tocchi"

:wink:

Re: poetry

MessaggioInviato: venerdì 29 febbraio 2008, 1:08
da starless
maninblack ha scritto:"Per chi intraprende cose belle, é bello soffrire , qualsiasi cosa gli tocchi"


La storia della filosofia è solo un grande commento a Platone.
Alfred North Whitehead




Quando tu riesci a non aver più un ideale, perchè osservando la vita sembra un enorme pupazzata, senza nesso, senza spiegazione mai; quando tu non hai più un sentimento, perchè sei riuscito a non stimare, a non curare più gli uomini e le cose, e ti manca perciò l'abitudine, che non trovi, e l'occupazione, che sdegni - quando tu, in una parola, vivrai senza la vita, penserai senza un pensiero, sentirai senza cuore - allora tu non saprai che fare: sarai un viandante senza casa, un uccello senza nido. Io sono così.
Luigi Pirandello

Re: poetry

MessaggioInviato: venerdì 29 febbraio 2008, 1:17
da Menestrello Cremisi
maninblack ha scritto:Per chi intraprende cose belle , é bello soffrire , qualsiasi cosa gli tocchi

:wink:

simile ad una frase di J Bennett usata da Fripp nella canzone "Exposure": It is impossible to achieve him without suffering

Re: poetry

MessaggioInviato: giovedì 5 novembre 2009, 19:46
da Fabio
Un pensiero per Alda Merini.

http://www.aldamerini.com/

Re: poetry

MessaggioInviato: venerdì 6 novembre 2009, 23:26
da vav00m
grande
Immagine

Re: poetry

MessaggioInviato: sabato 7 novembre 2009, 13:42
da PurpleMely
ammetto di non averne mai letto nulla. La conoscevo ben poco.
Ma oggi ne hanno trasmesso una brevissima intervista e ha pronunciato parole che io ho da sempre ritenuto verissime, da sempre mi sono appartenute:

"Io non sono mai stata felice, sono stata contenta. E' diverso.
La felicità non esiste, mia cara..."

Re: poetry

MessaggioInviato: sabato 26 dicembre 2009, 16:44
da PurpleMely
"La strana intimità di quelle due rotaie. La certezza di non incontrarsi mai. L'ostinazione con cui continuano a corrersi a fianco. Gli ricorda qualcosa tutto questo. Non sa cosa."

(Castelli di Rabbia. Baricco)

Re: poetry

MessaggioInviato: lunedì 21 maggio 2012, 12:31
da Strange Kind of Woman
L'AMORE

E' che l'amore è una parola strana:
Vola troppo.
Andrebbe sostituita. 'L'amore'...
Non sarebbe meglio chiamarlo.....'La cosa'?
Potrebbe diventare più concreto, più duraturo.
... All'inizio lei...io l'amavo.
Sì, voglio dire avere quegli attimi intensissimi,
che sembra lascino dei segni profondi, importanti.
Ma 'La cosa' non è questo.
O meglio, non è solo questo.
'La cosa' è trasformazione, percorso, crescita insieme...
E' un patto di sangue stipulato tra due persone e forse,
prima ancora, dal destino.
'La cosa'?...è l'amore.
No, è un'altra qualità dell'amore.
Una qualità che non rimpiange gli attimi perché diventa la vita.
Non so se avrò mai la fortuna di farlo, questo patto di sangue.
Forse ci vorrebbe un uomo.
Cento volte ho provato a cambiare.
A ricominciare da capo. A reincarnarmi.
Ma mi sono sempre reincarnato...senza di me.
Ecco, senza avere avuto una realtà, io passo evanescente
tra i sogni di alcune donne che non hanno avuto la possibilità di completarmi.
Ci sarà senz'altro il modo di fare....'La cosa'!
Altrimenti il nostro destino è quello di essere delle scorze di uomini...
Sì, degli involucri...mai delle persone.
Magari dei personaggi....personaggi affascinanti, simpatici anche....mai persone.
Ma se è così...l'amore non sarà mai....'materia', 'terra', 'cosa'......
Sarà sempre una parola che vola....
Una farfalla che ti si posa un attimo sulla testa.....
E ti rende tanto più ridicolo quanto maggiore è la sua bellezza...


Giorgio Gaber

Re: poetry

MessaggioInviato: giovedì 7 giugno 2012, 16:30
da dagliStates
Ieri sera, tornando in bici a casa al tramonto, ho attraversato il parco che sta fra il campus e casa mia.

All'uscita di una curva, un cerbiatto stava sul bordo della strada, si prendeva i raggi del tramonto.
Non si e' impaurito, mi ha guardato arrivare solo un po' infastidito, scrutandomi con un po'
di sufficienza. Ho ammirato i suoi balzi eleganti mentre tornava nel bosco,
e ho ripreso a pedalare. Goffamente, come e' mio solito.

Ma ero contento per un momento di inattesa... "poesia" e' l'unica parola che mi viene in mente.

Re: poetry

MessaggioInviato: giovedì 7 giugno 2012, 17:05
da drago
dagliStates ha scritto:Ieri sera, tornando in bici a casa al tramonto, ho attraversato il parco che sta fra il campus e casa mia.

All'uscita di una curva, un cerbiatto stava sul bordo della strada, si prendeva i raggi del tramonto.
Non si e' impaurito, mi ha guardato arrivare solo un po' infastidito, scrutandomi con un po'
di sufficienza. Ho ammirato i suoi balzi eleganti mentre tornava nel bosco,
e ho ripreso a pedalare. Goffamente, come e' mio solito.

Ma ero contento per un momento di inattesa... "poesia" e' l'unica parola che mi viene in mente.

:)

Re: poetry

MessaggioInviato: sabato 4 agosto 2012, 9:59
da Strange Kind of Woman
Arvo Pärt, "Silentium", da Sanctuary, 1998: http://youtu.be/FK-KC2aQpcI

Assisto immobile e impotente
al volgersi degli eventi,
buccia dopo buccia
mi denudo, perdo ogni certezza;
lascio ai potenti
i progetti, le passioni, gli affetti.

Privata di ancoraggi
navigo in questo amaro mare
sospesa nell'abbraccio invisibile
di una vasta Madre
senza meta che mi accarezzi,
lasciandomi portar via anche l'amore,
derubata andare
senza destinazione di un porto dove attraccare.

Re: poetry

MessaggioInviato: sabato 4 agosto 2012, 12:49
da dagliStates
Dai SKOW, forza!

Re: poetry

MessaggioInviato: sabato 4 agosto 2012, 13:04
da kronos
Strange Kind of Woman ha scritto:Arvo Pärt, "Silentium", da Sanctuary, 1998: http://youtu.be/FK-KC2aQpcI

Assisto immobile e impotente
al volgersi degli eventi,
buccia dopo buccia
mi denudo, perdo ogni certezza;
lascio ai potenti
i progetti, le passioni, gli affetti.

Privata di ancoraggi
navigo in questo amaro mare
sospesa nell'abbraccio invisibile
di una vasta Madre
senza meta che mi accarezzi,
lasciandomi portar via anche l'amore,
derubata andare
senza destinazione di un porto dove attraccare.


se ti piace Arvo Part, ascolta La Berliner Messe....è fantastica!! :wink:

Re: poetry

MessaggioInviato: martedì 11 settembre 2012, 9:38
da Strange Kind of Woman
A Tiziano, una cara persona che oggi se n'è andata, per un'improvvisa ischemia cerebrale.
Prego che le mie nipotine senza di lui non soffrano oltre quello che già patiscono.


Pain of Salvation, "Of Dust, of Salt":
http://youtu.be/voYOm7K2k1U

Come break my bones,
come spread my ashes.
Come wear me down,
come wear me down.
In life a king,
in death a failure.
Come help me cry,
come help me cry.

...(spoken)
I wanted to be changed by the road.
I so wanted to change the road.
But somehow we both resisted change.
Somehow we were both too strong.
And yet we have both winded away,
unsure of where we head.
And it's like we're both confused as to who is who.
As if, late in the night,
you can't tell the wanderer from the road
- the walker from the walked.
Maybe I'm just the road, dreaming that I walk.

Dust in my throat,
dust in my nostrils.
Dust in my mouth,
dust in my eyes.
From dust I come,
through dust I wander.
Dust I'll remain - dust all I am.

Re: poetry

MessaggioInviato: martedì 11 settembre 2012, 12:08
da Ranfa
...condoglianze...

Re: poetry

MessaggioInviato: mercoledì 14 novembre 2012, 17:14
da Strange Kind of Woman
Quando tu chiudi gli occhi
le tue palpebre sono aria.
Mi trascinano:
vado con te, dentro.

Non si vede nulla, non
si sente nulla. Superflui
gli occhi e le labbra,
in questo mondo tuo.
Per sentire te
non valgono
i sensi consueti,
che si usano con gli altri.
Bisogna attenderne di nuovi.
Si cammina al tuo fianco
sordamente, al buio,
inciampando forse,
nelle attese; sprofondando
verso l'alto
con gran peso di ali.

Quando tu riapri gli occhi
io torno fuori,
ormai cieco,
inciampando ancora,
senza vedere, nemmeno, qui.
Senza sapere più vivere
né in quell'altro, nel tuo,
né in questo
mondo scolorito
dove io vivevo.
Incapace, indifeso
fra l'uno e l'altro.
Andando, venendo
dall'uno all'altro
quando tu vuoi,
quando apri, quando chiudi
le palpebre, gli occhi.


Pedro Salinas, [XXIX], da La voce a te dovuta.

Re: poetry

MessaggioInviato: lunedì 26 novembre 2012, 13:54
da Strange Kind of Woman
Ci sono cose studiate per stimolare Poesia, come concerti interi di "concept album"...
Ecco quello di BE dei Pain of Salvation.

http://youtu.be/WO-lbBZbX24

I testi: http://www.darklyrics.com/lyrics/painof ... on/be.html


Capolavoro.