L'evoluzione di Steve Morse nel tempo dal 1995 ad oggi

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Re: L'evoluzione di Steve Morse nel tempo dal 1995 ad oggi

da fdr » giovedì 10 ottobre 2013, 16:14

nobody's home ha scritto:...da fan sfegatato di Blackmore quale ero...


E poi, di grazia, che è successo?
Subito a riascoltarsi un Osaka 1978 e vedrai che torna tutto a posto! :D
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Re: L'evoluzione di Steve Morse nel tempo dal 1995 ad oggi

da GIORGIO.MARCATO » giovedì 10 ottobre 2013, 17:37

fdr ha scritto:Per tornare più strettamente all'argomento del topic, a me piace vedere come Morse su ?! suoni in maniera più melodica e meno da virtuosone rispetto ad anni fa. Per dire, mi piace di più qui che non su Purpendicular, senza entrare nel merito dei dischi in sè. Forse è maturazione sua, forse è solo indicazione di Ezrin, fatto sta: il risultato ne giova.


D'accordissimo, Now What?! è il disco in cui più mi piace Morse, praticamente in tutti i pezzi lascia un segno,anche se sono del parere anch'io che è finalemente anche il disco di Airey . Questa è evoluzione per entrambi. Out of hand è un pezzo di hard rock come dio comanda, molti chitarrai immagino vorrebbero aver scritto un riff così. Altro paio di maniche il live coi Purple, lì lo vorrei ben più creativo, mentre continua con Well Dressed Guitar, Contact Lost e compagnia, sarebbe ora di rinnovare la vetrina con più roba sua e Sometimes riportata al minutaggio originale. Nel 2007 lui e Glover si erano inventati un lungo intro ad Highway Star, poi fuori dalle righe non si è sentito più nulla.
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Re: L'evoluzione di Steve Morse nel tempo dal 1995 ad oggi

da nerone » giovedì 10 ottobre 2013, 17:46

dagliStates ha scritto:...
Su Morse, dire che l'entusiasmo ce l 'avevano gli altri, lui si
e' praticamente trovato al posto giusto al momento giusto, credo che sia riduttivo.
Se Now What e' un album corale con molto Don Airey,
Purpendicular e' un album Morsiano fin dalla prima nota
e non mi pare che Steve abbia fatto i compitini.

Quindi, diciamo che se i 4 ci hanno messo entusiasmo, Steve Morse ne ha messo da vendere e con qualita'....


ok, detto come l'hai tradotto tu è riduttivo,
non intendevo "esattamente" questo
forse non mi sono spiegato adeguatamente
(non è sempre facile visto che tra fans le "sfumature"
hanno un'importanza maggiore che con gente "qualsiasi" :-D )

Intendevo soltanto dire che non è stato "solo" Morse a portare entusiasmo:
già ce ne avevano gli altri quattro anche prima,
ma ovviamente anche lui ci ha messo la sua parte
ed è effettivamente riduttivo dire che si è trovato al posto giusto
al momento giusto (e non mi sembra di aver detto questo)
perchè anche a Satriani è successo ...
... ma ha deciso diversamente ...
Steve ha accettato la scommessa con tutti i rischi
e Purpendicular ne è il giusto risultato
(per me è ancora il migliore dell'era post-blackmore).

Per quanto riguarda il termine "compitino" se tolto
dal contesto certo che risulta riduttivo!
Diciamo che ha messo a punto così bene una certa formula
per i concerti live che non ha mai pensato a cambiarla più di tanto,
magari qualcuno lo nota meno qualcuno di più

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Re: L'evoluzione di Steve Morse nel tempo dal 1995 ad oggi

da nerone » giovedì 10 ottobre 2013, 17:49

GIORGIO.MARCATO ha scritto:...
... continua con Well Dressed Guitar, Contact Lost e compagnia, sarebbe ora di rinnovare la vetrina con più roba sua e Sometimes riportata al minutaggio originale. Nel 2007 lui e Glover si erano inventati un lungo intro ad Highway Star, poi fuori dalle righe non si è sentito più nulla.


ecco ... l'hai detto tu eh ....
... se te lo dicevo io mi rispondevi
... sempre li a criticare Morse ...
:D

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Re: L'evoluzione di Steve Morse nel tempo dal 1995 ad oggi

da GIORGIO.MARCATO » giovedì 10 ottobre 2013, 18:27

nerone ha scritto:
GIORGIO.MARCATO ha scritto:...
... continua con Well Dressed Guitar, Contact Lost e compagnia, sarebbe ora di rinnovare la vetrina con più roba sua e Sometimes riportata al minutaggio originale. Nel 2007 lui e Glover si erano inventati un lungo intro ad Highway Star, poi fuori dalle righe non si è sentito più nulla.


ecco ... l'hai detto tu eh ....
... se te lo dicevo io mi rispondevi
... sempre li a criticare Morse ...
:D

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Certo, per lo stesso motivo si poteva criticare ai tempi il Ritchie, che bloccava le scalette, mettendo veti a trequarti di discografia Purple. Poi la sera buona gli veniva l'estro e ti faceva piangere, ma beccalo tu il giorno giusto e soprattutto quanto ben di dio ci venne vietato. :) Mai stato talebano, mai difeso a spada tratta nessuno, perciò nemmeno Morse quando va criticato, però hai tagliato nella citazione la parte in cui lo elogio e convintamente. Nell'ultimo disco suona, eccome se suona. E' nei live che sono un po' tutti sulle vecchie proposte imbalsamati. :)
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Re: L'evoluzione di Steve Morse nel tempo dal 1995 ad oggi

da nobody's home » giovedì 10 ottobre 2013, 19:42

fdr ha scritto:
nobody's home ha scritto:...da fan sfegatato di Blackmore quale ero...


E poi, di grazia, che è successo?
Subito a riascoltarsi un Osaka 1978 e vedrai che torna tutto a posto! :D


Nella fine degli anni 80 ero un fan sfegatato nel senso che se faceva una dichiarazione aspettavo di vedere in che cosa si sarebbe concretizzata per il futuro..Osaka 78 lo conosco bene anche adesso..rimango un grande fan decisamente..per quanto possa tutto sommato piacermi la musica medioevale..beh quasi 20 anni un po stuccano..questo progetto medioevale forse va troppo a lungo..andare indietro a ripescare Monaco 77..I concerti in Giappone da cui è nato On stage...il primo Monsters of rock..Difficult to cure con l'orchestra in Giappone nel 1984 etc..etc.. ancora oggi mi piace...ma mi sa di nostalgico...o meglio essendo un grande fan mi rompe le scatole di dover sempre vedere Blackmore al passato..
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Re: L'evoluzione di Steve Morse nel tempo dal 1995 ad oggi

da LordEverTheBest » giovedì 10 ottobre 2013, 21:04

GIORGIO.MARCATO ha scritto:Sui live, pare anche a me che abbia dato molto di più fino ai primi 2000 e ora faccia bene quello che deve senza mai rischiare la "giocata" estemporanea, da dire c'è che nel frattempo se n'era andato Jon e che sono cambiati proprio i Deep


In questa frase c'è una grande verità, la risposta al perché di un certo tipo di "standardizzazione" .
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Re: L'evoluzione di Steve Morse nel tempo dal 1995 ad oggi

da fdr » giovedì 10 ottobre 2013, 21:14

nobody's home ha scritto:
fdr ha scritto:
nobody's home ha scritto:...da fan sfegatato di Blackmore quale ero...


E poi, di grazia, che è successo?
Subito a riascoltarsi un Osaka 1978 e vedrai che torna tutto a posto! :D


Nella fine degli anni 80 ero un fan sfegatato nel senso che se faceva una dichiarazione aspettavo di vedere in che cosa si sarebbe concretizzata per il futuro..Osaka 78 lo conosco bene anche adesso..rimango un grande fan decisamente..per quanto possa tutto sommato piacermi la musica medioevale..beh quasi 20 anni un po stuccano..questo progetto medioevale forse va troppo a lungo..andare indietro a ripescare Monaco 77..I concerti in Giappone da cui è nato On stage...il primo Monsters of rock..Difficult to cure con l'orchestra in Giappone nel 1984 etc..etc.. ancora oggi mi piace...ma mi sa di nostalgico...o meglio essendo un grande fan mi rompe le scatole di dover sempre vedere Blackmore al passato..


Beh sì, un po' è così anche per me, a dir il vero. Negli anni 80/90, Blackmore era la punta di diamante di tutta la Purple family, l'emblema del musicista perfetto, nell'approccio, quasi anche nelle sue sregolatezze. Oggi è un po' diverso, vederlo vivacchiare così, pur se in linea con l'eccentricità del suo personaggio, ha fatto nascere in me l'immagine di due musicisti diversi: quello attuale e il "mio", quello degli anni d'oro...perchè quando ascolti certe cose (Osaka 78 è il primo che mi è venuto in mente, avrei potuto anche usare la Temple of the king citata prima da Nerone) senti che un pezzo del tuo cuore è rimasto lì ed è ancora lì. Non è semplice nostalgia.
La prossima settimana esce Sydney '84, poi in pochi mesi arriverà anche Donington 1980. Certo non sarà come averli scoperti 25 anni fa, ma li ascolterò un po' come cartoline da un passato dove è stato bello esserci.
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Re: L'evoluzione di Steve Morse nel tempo dal 1995 ad oggi

da nerone » venerdì 11 ottobre 2013, 0:31

fdr ha scritto:
nobody's home ha scritto:
fdr ha scritto:
nobody's home ha scritto:...da fan sfegatato di Blackmore quale ero...


E poi, di grazia, che è successo?
Subito a riascoltarsi un Osaka 1978 e vedrai che torna tutto a posto! :D


Nella fine degli anni 80 ero un fan sfegatato nel senso che se faceva una dichiarazione aspettavo di vedere in che cosa si sarebbe concretizzata per il futuro..Osaka 78 lo conosco bene anche adesso..rimango un grande fan decisamente..per quanto possa tutto sommato piacermi la musica medioevale..beh quasi 20 anni un po stuccano..questo progetto medioevale forse va troppo a lungo..andare indietro a ripescare Monaco 77..I concerti in Giappone da cui è nato On stage...il primo Monsters of rock..Difficult to cure con l'orchestra in Giappone nel 1984 etc..etc.. ancora oggi mi piace...ma mi sa di nostalgico...o meglio essendo un grande fan mi rompe le scatole di dover sempre vedere Blackmore al passato..


Beh sì, un po' è così anche per me, a dir il vero. Negli anni 80/90, Blackmore era la punta di diamante di tutta la Purple family, l'emblema del musicista perfetto, nell'approccio, quasi anche nelle sue sregolatezze. Oggi è un po' diverso, vederlo vivacchiare così, pur se in linea con l'eccentricità del suo personaggio, ha fatto nascere in me l'immagine di due musicisti diversi: quello attuale e il "mio", quello degli anni d'oro...perchè quando ascolti certe cose (Osaka 78 è il primo che mi è venuto in mente, avrei potuto anche usare la Temple of the king citata prima da Nerone) senti che un pezzo del tuo cuore è rimasto lì ed è ancora lì. Non è semplice nostalgia.
La prossima settimana esce Sydney '84, poi in pochi mesi arriverà anche Donington 1980. Certo non sarà come averli scoperti 25 anni fa, ma li ascolterò un po' come cartoline da un passato dove è stato bello esserci.


uhhh ... siamo OT ... è vero ...
... ma che ghiotta occasione ...

... si si si si ... è proprio una cosa simile a come l'avete descritta ...

Blackmore è sempre stata la punta di diamante il fiore all'occhiello
la genialità l'imprevedibilità la cosa migliore che la purple family ha prodotto,
anzi oserei direi che è stato un po' la "madre" di tutte le varie incarnazioni
il musicista con cui tutti hanno dovuto confrantarsi
non solo la punta di diamante, come dice fdr,
ma anche la geniale pazzia con cui tutti hanno dovuto fare i conti
la madre generatrice di una schiera di talenti
(pensate a quanti musicisti famosi adesso erano semi-sconosciuti
prima che Blackomre li scaraventasse su un palco e li desse in pasto
al vasto pubblico del rock, un elenco davvero numerosissimo).
E di lui, del chitarrista con la fender bianca, che quando meno te la l'aspetti
ti tira fuori una nota una che ti strappa il cuore, che con una timbrica tutta sua
riesce a perforarti l'anima, che un suo assolo suona perfetto come una sinfonia,
che riesce a tenerti in bilico con un fraseggio e non sai mai dove andrà a parare
ma ogni volta riesce a stupirti rendendo unica ogni cosa suonata,
a volte semplice a volte complicata ma sempre unica,
oggi, di quell'icona che abbiamo stampata nel DNA rimane solo un ricordo sbiadito,
come una vecchia cartolina in banco e nero, un po' sgualcita un po' rigata,
ma con un inestimabile valore affettivo.

Noi fans non capiamo, non capiremo mai, non potremo mai capire cosa gli è
girato nella sua testa, quale follia l'ha pervaso, o forse... non riusciamo a comprendere
che quel chitarrista tutto nero che ogni tanto si metteva in un angolo davanti ai sui
amplificatori quasi timido prima di spiattellarci addosso la sua musica irripetibile
ci ha fatto l'ennesima imprevedibile giocata, forse l'ultima,
s'è tolto dai grandi riflettori, dai palchi enormi del rock, senza tanto clamore,
non ha abbandonato, no, ha mutato, ha cambiato, ha svoltato, senza avvertirci,
senza un "ultimo tour d'addio" senza tanti riflettori addosso, così ...
.... come fosse una cosa naturale ... senza pensarci troppo su.

Ci rimane ancora tutto quanto ha fatto
i vecchi filamti i vecchi cd i vecchi vinili le vecchie vhs
... simili a quella cartolina sbiadita sgualcita consumata
che quando la prendi in mano ti apre il cuore e ti sembra
di rivivere tutti i ricordi le emozioni le gioie di allora

A volte penso che tutto questo è più da Blackmore
che un tour d'addio annunciato come fanno le star.
Cosa ci aspettavamo da lui ... un'uscita di scena
come fanno tutti?
Se avessa fatto così ... se non ci avesse preso in contropiede
se non ci avesse stupito ... anche alla fine ...
... non sarebbe Blackmore.
:(

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Re: L'evoluzione di Steve Morse nel tempo dal 1995 ad oggi

da Fabio » venerdì 11 ottobre 2013, 16:51

A me sembra che le cose siano cambiate verso il 2006. Fino ad allora i Purple, e in particolare Morse, inserivano delle variazioni che rendevano i concerti diversi e si respirava ancora un'atmosfera volitiva. Dopo, sembra si siano un po' seduti, riservando serate d'eccezione per occasioni particolari come il festival in cui hanno sostituito gli Oasis (dove si vedeva che volevano convincere un pubblico non loro) e la data all'Arena di Verona.
Comunque penso che un certo appagamento sia normale visto l'età della band, anzi, direi che stanno facendo anche troppo.
Restando strettamente su Morse, negli ultimi anni ha diminuito un po' la quantità di note e scale e suona in modo un po' più ragionato, anche il sound è un po' diverso da quando usa meno la sua classica Music Man blu.
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Re: L'evoluzione di Steve Morse nel tempo dal 1995 ad oggi

da fabio q » sabato 12 ottobre 2013, 20:21

GIORGIO.MARCATO ha scritto:
fdr ha scritto:Per tornare più strettamente all'argomento del topic, a me piace vedere come Morse su ?! suoni in maniera più melodica e meno da virtuosone rispetto ad anni fa. Per dire, mi piace di più qui che non su Purpendicular, senza entrare nel merito dei dischi in sè. Forse è maturazione sua, forse è solo indicazione di Ezrin, fatto sta: il risultato ne giova.


D'accordissimo, Now What?! è il disco in cui più mi piace Morse, praticamente in tutti i pezzi lascia un segno,anche se sono del parere anch'io che è finalemente anche il disco di Airey . Questa è evoluzione per entrambi. Out of hand è un pezzo di hard rock come dio comanda, molti chitarrai immagino vorrebbero aver scritto un riff così. Altro paio di maniche il live coi Purple, lì lo vorrei ben più creativo, mentre continua con Well Dressed Guitar, Contact Lost e compagnia, sarebbe ora di rinnovare la vetrina con più roba sua e Sometimes riportata al minutaggio originale. Nel 2007 lui e Glover si erano inventati un lungo intro ad Highway Star, poi fuori dalle righe non si è sentito più nulla.

Sono molto d'accordo con entrambi, tranne che su Sometimes, qui ci vorrebbe qualcosa di veramente nuovo in sede live, un altro strumentale nuovo di zecca, qualcosa che veramente ti faccia dire cazzo era ora!!
E sarebbe il caso di modificare i bis.
Queste sono le critiche maggiori negative che gli faccio per quanto riguarda i live, poi il fatto che potrebbero ripescare delle canzoni che non fanno più da un decennio (provate ad indovinarne una, che gli riusciva in maniera spettacolare??!!).
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Re: L'evoluzione di Steve Morse nel tempo dal 1995 ad oggi

da fabio q » sabato 12 ottobre 2013, 20:41

dagliStates ha scritto:
nobody's home ha scritto:È evidente che prima Blackmore ha ripreso i Rainbow e poi ha dato inizio ai Blackmore's night..così come è evidente che se il prossimo anno , che so, decide di suonare punk , suonerà il punk...ma che ci azzecca!!?? intendevo dire che l'intenzione di suonare con stabilità la musica medioevale (per stabilità intendo per quasi 20 anni come STA' facendo), gli girava per la mente già da qualche anno...ma non è una mia opinione...da fan sfegatato di Blackmore quale ero mi ricordo benissimo di moltissime inerviste di fine anni 80 ai vari hm, metal shock, metal hammer etc.. etc.. in cui Blackmore più volte manifestava la volontà di buttarsi in questo genere, l'unico dubbio , diceva lui, era riuscire a rendere appettibile (commerciabile) il genere al pubblico...in quegli anni , dava l'idea che prima o dopo, riunione parziale dei Rainbow o no o di cosa altro , si sarebbe buttato nel genere attuale...parole sue in una untervista al margine del lancio promozionale di Nobody's perfect: "devo solo riuscire a trovare la formula giusta a renderlo appettibile al pubblico"..e così poi è stato, in questi ultimi 20 anni...Morse ...tornando al topic non ha variato di molto il suo modo di suonare negli ultimi 20 anni con i Deep Purple, salvo una maggiore ripetitività dovuta da una parte a una formula collaudata e anche però al fatto che tutto ciò che faceva nei primi anni a me sembrava piuttosto nuovo...magari però conoscendo il Morse precedente non avrei la stessa idea...ad ogni modo ha avuto il grande pregio dellla enorme duttilità (reciproca) a suonare con gli altri 4...




Io sono d'accordo con te, Strangers in us all e' un bell'album,
ma mi ha sempre dato l'idea di una cosa fatta per compensare la casa discografica
dell'abbandono dei Purple. In realta', credo anche io che, abbandonando i Purple,
avesse in mente di sterzare decisamente.

Su Morse, dire che l'entusiasmo ce l 'avevano gli altri, lui si
e' praticamente trovato al posto giusto al momento giusto, credo che sia riduttivo.
Se Now What e' un album corale con molto Don Airey,
Purpendicular e' un album Morsiano fin dalla prima nota
e non mi pare che Steve abbia fatto i compitini.

Quindi, diciamo che se i 4 ci hanno messo entusiasmo, Steve Morse ne ha messo da vendere e con qualita'....

Sì, ma fatto stà che comunque non ha lasciato i Deep Purple per fare musica medievale, ma solo e soltanto perchè Gillan gli stava sulle palle.
E comunque in quel momento aveva ancora intenzione di suonare Rock, quindi mi riaggancio al discorso di Nerone, di cui sono d'accordo.
Che poi volesse suonare musica medievale già dal 1988, per me lo voleva fare come progetto parallelo, poi ha incontrato Candice, ha trovato pane per i suo denti e ci si è buttato a capofitto, facendolo diventare di fatto come l'unico genere che oramai suona da quasi 20 anni.
Ma al momento della sua dipartita dei Deep Purple, non voleva ancora suonare musica medievale come unico genere, o per lo meno ancora non lo aveva realizzato.
Questo è quello che penso io.
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