Il futuro del Rock

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Re: Il futuro del Rock

da DanieleZ » mercoledì 31 ottobre 2012, 13:05

purpleangel ha scritto:
DanieleZ ha scritto: altri che non mi convincono per nulla come i Rival Sons, che almeno negli album in studio (decentino il primo, in buona parte schifosissimo quello nuovo), trovo finti, costruiti, fighetti ed artificiosi come pochi.
giusto per intenderci, in base a che cosa affermi/ate questo? l'immagine o il modo di porsi durante interviste o robe varie? perché io a dirti la verità non li ho mai visti in faccia ma se devo giudicare dalla musica non è che mi sembrino diversi da Graveyard o Answer per questo non capisco come mai questa visione che avete di loro.

DanieleZ ha scritto:Se riescono a farlo in modo ancora fresco e convincente benvengano, l'importante è ascoltarli senza pregiudizi da rottamatore, ponendo l'età come un discrimine, rischiando così di buttare via il bambino con l'acqua sporca.


Ovviamente no, per lo meno a priori, però è anche normale che l'ispirazione compositiva, salvo rari casa, vada man mano scemando e per me questa è una cosa che si nota benissimo in qualsiasi gruppo.
Sui Rival Sons ti ha già risposto Silvano, aggiungo che non ho mai letto una loro intervista e che li ritengo molto diversi dai Graveyard o dagli Answer, nel senso che la produzione è ben altra cosa. Prudente, patinata e modaiola nel caso dei RS, credibile e adatta al loro sound nel caso dei Graveyard, una via di mezzo per quanto riguarda gli Answer, formidabili nel primo disco e molto più addomesticati nel secondo.
Per quanto concerne il secondo punto, ho la nettissima impressione che il tuo sia più "furore ideologico" rottamatorio che effettiva obiettività di ascolto. In sostantza mi pare che se un gruppo è classico, tu lo escluda automaticamente, senza dargli alcuna possibilità, dai tuoi gusti, perdendo così ancora ottima musica. Ovvio che dopo 40 anni di carriera una band è difficile che possa sfornare le cose in assoluto migliori, ma non per questo risultano necessariamente fiacche o poco ispirate, mica è automatico. I Rush hanno fatto un grande disco, come al solito non identico agli altri, che pur essendo riconoscibile come stile si rimette nuovamente in gioco e costringe gli ascoltatori a fare altrettanto, UFO, Uriah Heep, Magnun ecc. riescono ancora a scrivere dei grandi brani che, se non aggiungono niente a quello che hanno già fatto, sono comunque gran belli da ascoltare, insomma, largo ai giovani e d'accordo, ci mancherebbe, io sono il primo a dire di non ascoltare sempre gli stessi nomi e guardarsi attorno, ma non per questo escludo gli storici. Una cosa non esclude l'altra insomma, autoprecludersi qualcosa per principio lo ritengo un grave errore.
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Re: Il futuro del Rock

da purpleangel » mercoledì 31 ottobre 2012, 16:50

silvano ha scritto:
purpleangel ha scritto:

Non condivido, anzi reputo proprio questo un atteggiamento fighetto con tanto di puzza al naso del tutto ingiustificato.Tanto per dire..sai benissimo che ci sarà sempre qualcuno che ti potrà dire che gli Uriah Heep erano 4 grezzoni che non sapevano tenere in mano uno strumento..
Inoltre c'è da dire che la musica è cambiata e con essa il pubblico, come ovvio che sia. In fin dei conti nei 70 non era una moda fare pezzi da 20 minuti? Oggi evidentemente non lo è più quindi perché parlare di pubblico atrofizzato?

Riguardo alla prima parte del tuo discorso, non ho capito cosa intendi dire. Sulla domanda finale, sì, penso che il pubblico di allora fosse più avventuroso. Insomma, in classifica c'erano i Van Der Graaf... Cose oggi improponibili, non perché siano state sostituite da qualcosa di altrettanto valido; semplicemente, non esistono più a livello di fenomeno di massa, essendo il Classic Rock diventato un genere di nicchia per una cerchia di appassionati, un po' come è successo a suo tempo per il blues o per il jazz. Chiaro che poi ci sono quei tre o quattro nomi che tirano ancora, ma si tratta appunto di miti consolidati e metabolizzati, rassicuranti e senza nulla da decodificare.
I Rival Sons (ma potrei dire i Wolfmother, o altri), ripeto, non mi dispiacciono, ma sono emblematici di come sia inteso oggi, in primis dall'industria discografica, il rock di facile consumo: deve suonare "poco rock", gli assoli banditi o "mascherati", ammiccare ai 70, ma con una patina di modernità... In poche parole, risultare poco impegnativo per l'ascoltatore, con qualche concessione al rischio, ma a patto di ricondurlo sempre sulla terraferma.
E appena un gruppo si fa largo a suon di rock e inaspettatamente ottiene un po' di visibilità, arrivano i falchi delle major a garantirgli delle super-produzioni smussate delle asperità Classic Rock, edulcorate e più vicine al gusto moderno. Che per te o altri potrà essere un pregio, ma che tarpa le ali a qualsiasi velleità di ritorno al vero rock come fenomeno di massa. È successo ai Darkness, agli Answer e a chissà chi altri.
Tornando a bomba: ci sono dei gruppi attuali più che validi; a me piacciono soprattutto quelli meno compromessi col mercato, perché mantengono intatte le loro sonorità. Altri non mi dispiacciono, ma con qualche riserva. Quindi per rispondere alla tua domanda, direi che il rock (sia chiaro che mi riferisco al classic rock, non a qualche surrogato pop col chitarrone) non è morto. È semplicemente diventato da fenomeno di massa a genere elitario. E per me, a tenerlo in vita, sono soprattutto alcuni piccoli gruppi recenti fuori dalle logiche di mercato e alcuni grandi vecchi che continuano al meglio la loro gloriosa tradizione.


Io credo che il punto sia sempre lo stesso, tendi a identificare il rock solo con il classic rock, invece la nostra cara vecchia musica ha, per fortuna, molte sfaccettature. Partendo da questo presupposto che considero fondamentale ritengo che il rock sia in definitiva ancora un fenomeno di massa e per niente elitario. Elitario potrà essere il classic ma proprio perché si tratta semplicemente di un subgenere e non del rock in sé.
Riprendo i Muse come esempio visto che sono uno dei gruppi più grandi del pianeta e per quanto tu ed altri possiate storcere il naso sono un gruppo rock. Così come lo sono anche i vari gruppi indie che hanno avuto il loro successo e riempito le classifiche di mezzo mondo, arctic monkeys et similia per intenderci, che personalmente non amo ma li ritengo comunque gruppi rock. Me ne accorgo semplicemente anche dagli amici che li ascoltano, è gente che ama questo genere del rock, mica britney spears o qualche menata hip hop, e lo preferisce al classic.
È comunque altrettanto vero che grazie all'evolversi della musica sono nati nuovi generi che inevitabilmente si sono ritagliati il loro spazio togliendone a chi prima aveva quasi il monopolio, ma trovo che sia una cosa normale ed anche stimolante.
DanieleZ ha scritto:
purpleangel ha scritto:
DanieleZ ha scritto: altri che non mi convincono per nulla come i Rival Sons, che almeno negli album in studio (decentino il primo, in buona parte schifosissimo quello nuovo), trovo finti, costruiti, fighetti ed artificiosi come pochi.
giusto per intenderci, in base a che cosa affermi/ate questo? l'immagine o il modo di porsi durante interviste o robe varie? perché io a dirti la verità non li ho mai visti in faccia ma se devo giudicare dalla musica non è che mi sembrino diversi da Graveyard o Answer per questo non capisco come mai questa visione che avete di loro.

DanieleZ ha scritto:Se riescono a farlo in modo ancora fresco e convincente benvengano, l'importante è ascoltarli senza pregiudizi da rottamatore, ponendo l'età come un discrimine, rischiando così di buttare via il bambino con l'acqua sporca.


Ovviamente no, per lo meno a priori, però è anche normale che l'ispirazione compositiva, salvo rari casa, vada man mano scemando e per me questa è una cosa che si nota benissimo in qualsiasi gruppo.
Sui Rival Sons ti ha già risposto Silvano, aggiungo che non ho mai letto una loro intervista e che li ritengo molto diversi dai Graveyard o dagli Answer, nel senso che la produzione è ben altra cosa. Prudente, patinata e modaiola nel caso dei RS, credibile e adatta al loro sound nel caso dei Graveyard, una via di mezzo per quanto riguarda gli Answer, formidabili nel primo disco e molto più addomesticati nel secondo.
Per quanto concerne il secondo punto, ho la nettissima impressione che il tuo sia più "furore ideologico" rottamatorio che effettiva obiettività di ascolto. In sostantza mi pare che se un gruppo è classico, tu lo escluda automaticamente, senza dargli alcuna possibilità, dai tuoi gusti, perdendo così ancora ottima musica. Ovvio che dopo 40 anni di carriera una band è difficile che possa sfornare le cose in assoluto migliori, ma non per questo risultano necessariamente fiacche o poco ispirate, mica è automatico. I Rush hanno fatto un grande disco, come al solito non identico agli altri, che pur essendo riconoscibile come stile si rimette nuovamente in gioco e costringe gli ascoltatori a fare altrettanto, UFO, Uriah Heep, Magnun ecc. riescono ancora a scrivere dei grandi brani che, se non aggiungono niente a quello che hanno già fatto, sono comunque gran belli da ascoltare, insomma, largo ai giovani e d'accordo, ci mancherebbe, io sono il primo a dire di non ascoltare sempre gli stessi nomi e guardarsi attorno, ma non per questo escludo gli storici. Una cosa non esclude l'altra insomma, autoprecludersi qualcosa per principio lo ritengo un grave errore.


Beh dai ovviamente non è che ascolto i dischi in base all'età, soprattutto oggi che ascoltare i dischi è molto facile. La curiosità di sentire cosa hanno tirato fuori i grandi c'è sempre però puntualmente mi ritrovo con un disco che metto su arrivo alla 5º canzone come se fosse ancora la prima, non trovo pezzi, idee stimolanti o semplicemente non trovo canzoni che mi piacciano da riascoltarle ed esaltarmi anche un minimo, spero di essermi fatto capire grosso modo. Se a volte ci si scontra è perché trovo esagerate certe valutazioni un po' da fanatico o talebano come dite, ovviamente tu come io o qualsiasi altro siamo liberi di esprimere quello che proviamo, il forum è fatto per questo ed anzi grazie per la discussione che state portando avanti.
Ultima cosa suoi Rival la produzione mi sembra solo un attimo più moderna perché effettivamente loro, a differenza per esempio dei Graveyard, hanno un modo di comporre e suonare che riprende molto i 70 ma con qualche tocco di modernità in più.
Sono d'accordo sul secondo album, purtroppo non è all'altezza del precedente, peccato.
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Re: Il futuro del Rock

da fdr » mercoledì 31 ottobre 2012, 17:07

Tra l'altro, purpleangel, aggiungo riguardo a "cali d'ispirazione normali con l'età" dei gruppi storici: a mio giudizio, il discorso è più sfumato ed è stato fatto diverse volte anche per Rapture of the deep. A 60 anni è normale non scrivere più dischi come quando ne avevi 20, ma i gruppi storici si sono guadagnati a colpi di album memorabili anche il diritto di proporre oggi album non innovativi ma che suonano come "variazioni" sulle loro soluzioni più classiche. Se ascolto il nuovo dei Magnum, non riesco a vederlo "a sè stante" ma inevitabilmente lo giudico anche alla luce dei dischi precedenti, del percorso che il gruppo sta facendo: è l'ultimo capitolo di un discorso più lungo (che a volte mi fa addirittura giudicare in maniera diversa anche i dischi prima). Per i gruppi più giovani, non è così, per forza.
Detto questo butto lì due nomi:
Howlin Rain-il loro recente "The russian fiends" è molto bello
Neal Morse-ormai non è più una nuova leva, visto che è in giro dagli 80's ma resta un gigante del rock di questi anni; il fatto che se lo filino in pochi è ennesimo segnale che lo spazio del rock oggi come oggi non è nemmeno paragonabile a 40 anni fa.
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Re: Il futuro del Rock

da DanieleZ » mercoledì 31 ottobre 2012, 17:47

Il discorso è che il Classic Rock più che una delle tante sfaccettature del genere in questione è la sua base, l'ossaatura da cui è partito un po' tutto il resto, e nel suo fulgore è stato di gran lunga il periodo con maggior libertà creativa di tutti gli altri, anche prima che l'industria discografica tarpasse le ali in modo pesante. Tutti gli altri saranno sottogeneri, il Classic Rock (che al tempo ovviamente non si chiamava così) è la loro base. Specificato questo, so perfettamente che, ad esempio, tutta la scena Indie, Alternative, Post Rock o quant'altro è una delle ramificazioni derivate dal grande Rock, non ho idea di quanto sia viva e creativa (in ogni caso è da minimo 30 anni che sento parlare di Indie, per cui sai che novità...) per il semplice fatto che, facendomi non poco cagare, non la seguo in alcun modo. Insomma, se parlo di Rock parlo di quello con un determinato tipo di sound e attitudine, il resto mica dico che sia merda, semplicemente non m'interessa. E occhio, mica è scritto da qualche parte che sia nella scena definibile genericamente "Alternative" il futuro o le innovazioni, quella è roba che gia da più di un quarto di secolo. Roba nata da sviluppi musicali dei gruppi classici, certo (se sentivano quelle esigenze creative hanno fatto benissimo a seguirle), mica ce l'ho con loro perché hanno "tolto spazio" (se poi è vero, non so) a chi piace a me, ognuno è liberissimo di ascoltare ciò che vuole e non me ne frega nulla. Semplicemente parlo per ciò che mi piace, mi interessa e conosco, del resto va benissimo che ci sia ma non mi tange.

Per il resto Purpleangel, che vuoi che ti dica, a me pare che da parte tua ci sia eccome un pregiudizio sui gruppi basato sull'età e gli anni di carriera, credo sia statisticamente impossibile che TUTTI quelli che facciano dischi siano svuotati di idee, come risulta da quello che scrivi, quindi forse se a te non piacciono e a tanti altri sì forse il problema è più tuo che nell'intrinseca validità attuale delle band in questione. Se non ti stimolano non so che farci, mi dispiace che tu non possa goderne, ascolta dell'altro, ma non considerarli automaticamente bolliti. E per quanto riguarda le valutazioni a parer tuo esagerate, che vuoi che ti dica, so perfettamente che l'ultimo degli ZZ Top (un esempio) non è Tres Hombres o Fandango, ma è ugualmente un disco estremamente godible, suonato da dio, con una classe ed una capacità di songvriting invidiabile ed una buona dose d'ispirazione. Vuol dire esaltarlo oltremisura? Certo che no, vuol dire valutarlo per quello che sono gli ZZ Top dopo 40 anni di carriera, e riscontrare, tanto per dire, che è anche migliore di alcune cose fatte in passato. Tutto lì.
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Re: Il futuro del Rock

da silvano » mercoledì 31 ottobre 2012, 17:52

purpleangel ha scritto:
Io credo che il punto sia sempre lo stesso, tendi a identificare il rock solo con il classic rock, invece la nostra cara vecchia musica ha, per fortuna, molte sfaccettature. Partendo da questo presupposto che considero fondamentale ritengo che il rock sia in definitiva ancora un fenomeno di massa e per niente elitario. Elitario potrà essere il classic ma proprio perché si tratta semplicemente di un subgenere e non del rock in sé.
Riprendo i Muse come esempio visto che sono uno dei gruppi più grandi del pianeta e per quanto tu ed altri possiate storcere il naso sono un gruppo rock. Così come lo sono anche i vari gruppi indie che hanno avuto il loro successo e riempito le classifiche di mezzo mondo, arctic monkeys et similia per intenderci, che personalmente non amo ma li ritengo comunque gruppi rock. Me ne accorgo semplicemente anche dagli amici che li ascoltano, è gente che ama questo genere del rock, mica britney spears o qualche menata hip hop, e lo preferisce al classic.
È comunque altrettanto vero che grazie all'evolversi della musica sono nati nuovi generi che inevitabilmente si sono ritagliati il loro spazio togliendone a chi prima aveva quasi il monopolio, ma trovo che sia una cosa normale ed anche stimolante.



Be', chiariamo che io parto da questo presupposto: quando parlo di Rock, parlo esclusivamente di Classic Rock, proprio perché l'Indie, il Power Pop e via dicendo non li considero affatto un'evoluzione di quello, ma una cosa completamente diversa, che col primo non c'entra nulla.
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Re: Il futuro del Rock

da DanieleZ » mercoledì 31 ottobre 2012, 22:34

Tanto per restare in tema, presi oggi gli ultimi lavori di Black Country Communion e Witchcraft, questi ultimi già ascoltati. Il Classic Rock non è per nulla morto!
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Re: Il futuro del Rock

da Fabio » giovedì 1 novembre 2012, 4:01

purpleangel ha scritto:
p.s. e se invece il futuro del rock fossero i Muse..?

In tal caso mi dedicherò a portare avanti esperimenti con la polvere che si trova sulle ali delle farfalle.
A livello di massa, penso che il rock che piace a me sia morto. Certo, mai dire mai, ma dubito che un gruppo di classic hard rock possa tornare a riempire le arene.
Thank you Ronnie, thank you so much.
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Re: Il futuro del Rock

da purpleangel » giovedì 1 novembre 2012, 12:06

Scusate ma..il topic è il futuro del classic rock o il futuro del rock? Poi sfatiamo un po' questo mito che negli anni 70 si ascoltasse solo rock..ho appena scritto su google classifica dischi uk 1973 e mi è uscito questo: http://www.hitparadeitalia.it/icharts/a ... 972_4i.htm che credo faccia una media delle charts usa + uk + germania dell'inverno 72/73
1º dov'è tutto sto rock?
2º è così diversa dalla classifica di oggi?
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Re: Il futuro del Rock

da DanieleZ » giovedì 1 novembre 2012, 15:47

Sinceramente, del futuro del Shynt pop o del gangsta rap non me ne potrebbe fregare di meno, e sinceramente neppure di quello dell'Indie - Alternative - Post Rock (se Rock lo si può definire), a me interessa quello della musica che piace a me, il resto benissimo che ci sia e che ci sia gente che lo ama, ma non mi tange.
Nessuno si è mai sognato di dire che nei Seventies si ascoltasse solo Rock, ci mancherebbe, me li ricordo all'epoca i Ricchi e Poveri in classifica. Però è innegabile che in quel periodo era un genere di massa ed è stata la fase più creativa che il genere in questione abbia passato.
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Re: Il futuro del Rock

da purpleangel » giovedì 1 novembre 2012, 19:23

DanieleZ ha scritto:Sinceramente, del futuro del Shynt pop o del gangsta rap non me ne potrebbe fregare di meno, e sinceramente neppure di quello dell'Indie - Alternative - Post Rock (se Rock lo si può definire), a me interessa quello della musica che piace a me, il resto benissimo che ci sia e che ci sia gente che lo ama, ma non mi tange.
Nessuno si è mai sognato di dire che nei Seventies si ascoltasse solo Rock, ci mancherebbe, me li ricordo all'epoca i Ricchi e Poveri in classifica. Però è innegabile che in quel periodo era un genere di massa ed è stata la fase più creativa che il genere in questione abbia passato.


Ti faccio una domanda, il metal lo consideri un genere di massa?
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Re: Il futuro del Rock

da DanieleZ » venerdì 2 novembre 2012, 0:03

Il Metal direi che è sempre al limite fra esserlo e no. Per quanto riguarda qualche gruppo più grosso sì, a livello di notorietà, vendite, afflusso ai concerti ecc, ma nel suo complesso, come genere, lo considero borderline, da questo punto di vista. Perché questa domanda?
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Re: Il futuro del Rock

da purpleangel » venerdì 2 novembre 2012, 21:16

DanieleZ ha scritto:Il Metal direi che è sempre al limite fra esserlo e no. Per quanto riguarda qualche gruppo più grosso sì, a livello di notorietà, vendite, afflusso ai concerti ecc, ma nel suo complesso, come genere, lo considero borderline, da questo punto di vista. Perché questa domanda?


Perchè ci vedo molte analogie con il rock nei 70. I grupponi tipo led, deep e black ok, erano di massa ma gli altri mica tanto. Gli Uriah ad esempio, che noi consideriamo tra i grandi, le zone alte delle charts le vedevano con il binocolo.
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Re: Il futuro del Rock

da fdr » venerdì 2 novembre 2012, 21:48

purpleangel ha scritto: Gli Uriah ad esempio, che noi consideriamo tra i grandi, le zone alte delle charts le vedevano con il binocolo.


Ma va là che qualche milionata di copie se lo sono fatta anche loro!
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Re: Il futuro del Rock

da silvano » venerdì 2 novembre 2012, 22:03

fdr ha scritto:
purpleangel ha scritto: Gli Uriah ad esempio, che noi consideriamo tra i grandi, le zone alte delle charts le vedevano con il binocolo.


Ma va là che qualche milionata di copie se lo sono fatta anche loro!

eh beh sì... Bisogna considerare che allora i dischi si vendevano sul serio, e anche i gruppi non di primissimo piano vendevano comunque un porcaio! Ovviamente i gruppi di culto c'erano anche allora, ma non è certo il caso degli Uriah Heep (peraltro c'è da qualche parte una bella discussione sui gruppi criptici dei '70...)!
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Re: Il futuro del Rock

da DanieleZ » venerdì 2 novembre 2012, 22:26

Gli Uriah Heep nella loro carriera hanno venduto più di 30 milioni di dischi, robetta. E in generale al tempo il Rock vendeva eccome, di certo più del Metal oggi. Basta guardare le cifre complessive di vendita dei gruppi dell'epoca, tanti con parecchi milioni di copie vendute, per farsene un'idea. Poi certo Metal, soprattutto negli USA e negli Eighties ha venduto perlomeno altrettanto e ok, ma affermare che negli anni '70, o comunque nel periodo d'oro del Classic Rock, non fosse un genere di massa ma di nicchia non ha alcuna base. E ovviamente per Classic Rock si intende Hard, Prog, Southern, Glam, Rock Blues e via dicendo. Basta pensare a quanti grandi gruppi vengono da quel periodo e quanto hanno venduto, per farsene un'idea.
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Re: Il futuro del Rock

da purpleangel » venerdì 2 novembre 2012, 22:43

Scusate..gli Uriah hanno avuto un disco solo nella top 10, per il resto sempre tra 20º e 40º. Vero che all'epoca si vendevano più dischi e quindi i loro bei numeri li hanno fatti. Non dico che fosse un genere di nicchia, ma neanche il centro dell'universo musicale. Come dicevo prima, credo sia abbastanza come per il metal e come l'ha collocato daniele, di massa solo per i gruppi più grandi.
Comunque ha ragione silvano, altro che veronesi siete proprio talebani, apritevi all'occidente :lol:
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Re: Il futuro del Rock

da DanieleZ » venerdì 2 novembre 2012, 23:02

Non capisco dove vuoi arivare, sinceramente... Non ho visto proprio nessuno affermare che il Rock fosse l'unico genere di massa e di successo, chi l'ha mai detto? E' però innegabile che era uno dei generi musicali con quelle caratteristiche, come mai si è ripetuto successivamente. In ogni caso guardando le classifiche attuali e quelle di allora, vedo molto più Rock al tempo che Metal attualmente. E in ogni caso continuo a non capire il perché di questi paragoni, cosa c'entrano con la discussione in corso.
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Re: Il futuro del Rock

da purpleangel » sabato 3 novembre 2012, 0:03

Si forse sto divagando troppo, in breve comunque volevo sfatare un po' il mito del rock come genere di massa nei 70, anche per quello ti ho fatto il paragone con il metal, come dire..deep e led primi in classifica, iron e metallica anche ma poi il resto un bel po' dietro, vedi paragone Uriah.
Comunque effettivamente la discussione verte sul discorso ben più stimolante di come suona il rock oggi, tra l'altro mi sto ascoltando un bel po' proprio i Muse..purtroppo adesso devo uscire comunque se tu non lo ritieni rock c'è da discutere!
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Re: Il futuro del Rock

da DanieleZ » sabato 3 novembre 2012, 1:05

Beh, ma quello non è un mito da sfatare, bensì un dato di fatto. E oltre a DP e LZ ci sono stati gruppi che hanno venduto anche di più. In America negli anni '70 gli Aerosmith facevano i dischi di platino solo con le prenotazioni del nuovo disco quando aveva ancora da uscire, tanto per dire, e di esempi ce ne sono a iosa. Nella classifica da te postata c'è tantissimo più Rock di quanto Metal ci sia adesso (vedo nomi come Thin Lizzy, T Rex, Free, Bowie, Sweet, Jethro Tull, Slade, Strawbs, Moody Blues, Alice Cooper e via dicendo, solo coi primi che ricordo), e quella è solo una delle tante classifiche disponibili di un momento preso a caso. Certo, mica era l'unico genere di massaa, ma lo era eccome. E se gli Uriah Heep che non sarranno stati i primi in classifica hanno venduto 30 milioni di dischi (chiunque adesso darebbe una gamba per fare una carriera con la metà di vendite) è l'ulteriore prova che un genere di masssa lo era eccome, al di la di ogni ragionevole dubbio, non può neppure essere un argometo di discussione.
Detto ciò in effetti la discussione in tema è molto più interessante di queste speculazioni fini a sé stesse, e che i use non siano poi così Rok, che dire... basta ascoltarli col loro synth pop, che col Rock non mi pare abbia chissà cosa a che fare.
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Re: Il futuro del Rock

da silvano » sabato 3 novembre 2012, 4:41

peraltro essere ventesimi in classifica allora equivaleva a essere straprimi oggi... A parte questo, rivendico il talibanismo! Il poppettino del cazzo spacciato per rock mi fa cagare a spruzzo!
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Re: Il futuro del Rock

da purpleangel » sabato 3 novembre 2012, 14:29

Anch'io avevo un'immagine molto superficiale dei Muse ma mi sto ricredendo alla grande. In fin dei conti quando un gruppo ha tutto questo successo un motivo c'è sempre, alla faccia del solito luogo comune vendite etc..
Il bello tra l'altro è sentire proprio come le influenze dei classici vengono riproposte in chiave moderna e con la personalità di un gruppo di questa portata che ovviamente ci mette tanto del suo.
Come non sentire l'eco di kashmir in questo pezzo?
http://www.youtube.com/watch?v=Ej8rdi-c ... re=related
o i Queen più teatrali in quest'altro?
http://www.youtube.com/watch?v=WXxTHFTSUlE
(altro che synth pop, la parte finale, da 3.50 in avanti è sentimento chitarristico puro, silvano fammi vedere fino a che punto sei talebano :P )
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Re: Il futuro del Rock

da dipparl » sabato 3 novembre 2012, 15:51

Sui Muse ho una posizione complessa, come d'altro canto è complesso collocarli.
Non sono pop e basta, non sono rock nel senso che diamo noi "amanti del classico" abitualmente.
Contribuisce, credo, a collocarli fuori da questo concetto di rock, il fatto che buona parte del successo su larga scala sia dovuto ai singoli più "easy", dove gli ammicamenti al lato più pop (soprattutto gli ultimi Muse) sono pesanti.
Detto questo, pur non amandoli particolarmente (mi stancano in fretta) devo dire che qualcosa da dire ce l'hanno. Forse però in ambito puramente rock, chi c'è stato "prima" ha detto talmente tanto che dire qualcosa di significativo oggi è maledettamente difficile.


Chiudo con una osservazione personale sicuramente "snob": secondo me gente capace di un songwriting davvero geniale ne è nata gran poca dopo le annate d'oro comprese tra il 1940 ed il 1960...
Non si dice "La copertina di In Rock sembra Mount Rushmore"
si dice "Mount Rushmore sembra la copertina di In Rock"

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Re: Il futuro del Rock

da silvano » sabato 3 novembre 2012, 17:15

purpleangel ha scritto:Anch'io avevo un'immagine molto superficiale dei Muse ma mi sto ricredendo alla grande. In fin dei conti quando un gruppo ha tutto questo successo un motivo c'è sempre, alla faccia del solito luogo comune vendite etc..
Il bello tra l'altro è sentire proprio come le influenze dei classici vengono riproposte in chiave moderna e con la personalità di un gruppo di questa portata che ovviamente ci mette tanto del suo.
Come non sentire l'eco di kashmir in questo pezzo?
http://www.youtube.com/watch?v=Ej8rdi-c ... re=related
o i Queen più teatrali in quest'altro?
http://www.youtube.com/watch?v=WXxTHFTSUlE
(altro che synth pop, la parte finale, da 3.50 in avanti è sentimento chitarristico puro, silvano fammi vedere fino a che punto sei talebano :P )

è vero, i pezzi che hai messo non sono male, ma come si dice nella perfida Albione, it's not my cup of tea. Insomma, ammetto la bravura (sicuramente sanno suonare, e bene), l'originalità delle composizioni, le atmosfere suggestive, ma fondamentalmente è un tipo di suono e di approccio che non mi interessa approfondire, i miei percorsi vanno da tutt'altra parte. Poi se sia rock o pop non lo so, diciamo che sono pop-rock, così accontentiamo tutti!
Ah, gli assoli sono la cosa che mi piace meno... Devo dire, però, che da quando hanno ordito quel tiro magistrale a Sì-mona Sventura a Quelli che il calcio, umanamente hanno tutto il mio rispetto!
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Re: Il futuro del Rock

da Nicola » sabato 3 novembre 2012, 21:07

Secondo me i lrock che piace a me non ha molto futuro e purtroppo andrà a morire. :(
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Re: Il futuro del Rock

da Purplerock » domenica 4 novembre 2012, 9:20

Ragazzi.... inutile parlarne tanto, il Rock non ha futuro.... già oggi spacciano per rock un poppettino melodico che mi fa cascare i gioielli di famiglia, finiti i grandi gruppi (Deep, Iron, B. Sabb, etc.) e i gruppi che li scalzarono dalle classifiche (Bon J., Gun's, Metallica etc. ) nessuna casa discografica punterà su musicisti che forse potrebbero avere voglia di fare (ma gia ci credo poco) Rock. Ma avete mai parlato con i giovani di oggi? A parte qualche sempre piu rara eccezione il Rock non se lo fila nessuno..... a parte che anche voi vogliate accostare vasco rossi al Rock.... che per me è come accostare la topa a malgioglio....e sia l'industria e sia la stampa agevolano ampiamente questa situazione.... mi spiace dire questo perchè sono cresciuto con i Deep e il Rock.... ma non penso che ci morirò.... :(
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