Il futuro del Rock

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Re: Il futuro del Rock

da RatBatBlue95 » venerdì 8 ottobre 2010, 14:06

DanieleZ ha scritto:
purpleangel ha scritto:Bella dritta peró..

quando ascolto questi gruppi sento troppo sapore di "passato" e quindi mi viene subito voglia di riascoltare i classici. cerco di spiegarmi meglio..indubbiamente le canzoni non sono male, ma manca qualcosa, quel qualcosa che renda il gruppo davvero diverso dai tanti che girano.

Prendo ancora ad esempio i Muse, che pur non piacendomi particolarmente riconosco avere uno stile davvero proprio, e che li fa distinguere (oltre ad avere comunque un notevole piglio compositivo)
Certo, è un gruppo magari "come tanti" che però ha dei bei brani del tutto godibili, che funzionano benissimo. D'altronde credo che l'attuale Classic Rock debba puntare a quello, non so che margini di innovazione possa effettivamente avere, o perlomeno non saprei in che direzione un'eventuale innovazione potrebbe andare. Credo peraltro che dal momento che un genere musicale riesce a produrre ancora roba che risulta godibile e di qualità sia ancora ben distate dalla morte. Di sicuro la fase più creativa appartiene al passato, ma non per questo non possono uscire dei dischi anche bellissimi, che soddisfano tutti quelli che, come me, non si identificano in sonorità più "moderne".

Per quanto riguarda i Muse (che personalmente non mi piacciono), non metto in dubbio che sia una band con una sua personalità e che qualcosa da dire ce l'abbia, altrimenti non avrebbero certo fatto il successo che hanno fatto. Però occhio a pensare che abbiano uno stile così personale, io le prime volte che ho avuto occasione di ascoltarli li ho confusi per uno dei tanti gruppi della New Wawe/Dark inglese anni '80. Insomma, se non ci fossero stati certi dischi di Bowie, oppure band come, che ne so, Cure o Depeche Mode, i Muse non sarebbero neppure un'ipotesi. Sarebbe interessante chiedere ad un appassionato di quel tipo sonorità ottantiane se ascoltandoli abbia avuto un déjà vu. Se qualcuno ne conosce...

Negli ultimi 2 album (ma soprattutto nell'ultimo) ci sono forti influenze new wave e synthpop che posso richiamare sonorità ottantiane come in queste due canzoni:
http://www.youtube.com/watch?v=AtZV5XdfqrI (scommetto che ti riferivi a questa quando parlavi degli anni '80 vero? :) )
http://www.youtube.com/watch?v=bWTuKd2lTo4
Inoltre i primi 57 secondi di questo brano cosa vi ricordano? (ascoltate attentamente)
http://www.youtube.com/watch?v=Rh3aZcc15ts :roll:
Comunque il gruppo a cui si sono maggiormente ispirati, a detta del frontman, sono i Queen... (magari quelli più decadenti di Hot Space dico io :wink: )
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Re: Il futuro del Rock

da purpleangel » venerdì 8 ottobre 2010, 19:52

Sicuramente anche i Muse, come logico che sia, si rifanno alle sonoritá citate. Il punto chiave peró é che lo fanno in modo personalissimo, cosa che manca per esempio a questi Night Horse.
Intendiamoci, il disco l'ho riascoltato anche oggi e il volume spingeva ben alto in diversi pezzi. C'è da riconoscere che pur mancando un po' di personalitá i pezzi sono comunque godibili. Ci sono gruppi che oltre ad essere copia carbone non hanno neanche molte capacitá compositive.
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Re: Il futuro del Rock

da DanieleZ » venerdì 8 ottobre 2010, 20:16

purpleangel ha scritto:Sicuramente anche i Muse, come logico che sia, si rifanno alle sonoritá citate. Il punto chiave peró é che lo fanno in modo personalissimo, cosa che manca per esempio a questi Night Horse.
Intendiamoci, il disco l'ho riascoltato anche oggi e il volume spingeva ben alto in diversi pezzi. C'è da riconoscere che pur mancando un po' di personalitá i pezzi sono comunque godibili. Ci sono gruppi che oltre ad essere copia carbone non hanno neanche molte capacitá compositive.

Certo, tieni conto che ho linkato un gruppo trovato per caso su internet, del tutto sconosciuto o quasi, che però mi ha colpito molto positivamente e a cui mi sa tanto che ordino i cd. Le band Classic Rock attuali che hanno una propria personalità tuttavia ci sono eccome, riconoscibili e con un loro stile, pur derivativo. I citatissimi Gov't mule sono un esempio, credo che si possano facilmente riconoscere fra mille.
I Muse sono per l'appunto un gruppo che ha rielaborato con la sua personalità cose già ampiamente sentite (i brani linkati mi hanno fatto ripiombare indietro di un 27 anni circa...), il cui unico "difetto" (che ovviamente non è tale) alle mie orecchie è che non fanno un genere che mi piace, e sono di certo distanti dal mio concetto di Rock, ammesso che si possano inserire a tutti gli effetti in un tale ambito musicale. Diciamo che più che "futuro del Rock" li vedo bene come "futuro del Synth Pop", non so se mi spiego. Il che non vuol dire assolutamente che non siano una band valida (lo sono indubbiamente), ma che operano in altri ambiti.
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Re: Il futuro del Rock

da The Lawyer » sabato 9 ottobre 2010, 13:37

DanieleZ ha scritto:Ok, ora ascoltate questi e ditemi se qualcuno ha il coraggio di dire che il Rock è morto: http://www.myspace.com/nighthorsemusic


Bravini, ma non trovo che facciano nulla di diverso (salvo l'ovvio maggiore groove U.S.A., a me non graditissimo) di quanto già fatto in questi ultimi 15 anni da Stoner Band come Nebula o Orange Goblin o i Grand Magus.
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Re: Il futuro del Rock

da Raven Star » sabato 9 ottobre 2010, 16:51

The Lawyer ha scritto:
DanieleZ ha scritto:Ok, ora ascoltate questi e ditemi se qualcuno ha il coraggio di dire che il Rock è morto: http://www.myspace.com/nighthorsemusic


Bravini, ma non trovo che facciano nulla di diverso (salvo l'ovvio maggiore groove U.S.A., a me non graditissimo) di quanto già fatto in questi ultimi 15 anni da Stoner Band come Nebula o Orange Goblin o i Grand Magus.


a me han ricordato i black crowes più che altro.
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Re: Il futuro del Rock

da Nicola » sabato 11 dicembre 2010, 20:57

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Re: Il futuro del Rock

da DanieleZ » sabato 11 dicembre 2010, 21:15

I Firebird sono eccezionali, una delle migliori band degli ultimi anni. Sono andato lunedì scorso a vederli dal vivo a Fidenza e hanno veramente rotto il culo, ne parlo qua: concerti-2010-t7181-350.html
Se qualcuno ce la fa stasera suonano a Brescia, domani a Savignano sul Rubicone (Fc), imperdibili anche dal vivo!
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Re: Il futuro del Rock

da nazzare » sabato 11 dicembre 2010, 21:58

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Re: Il futuro del Rock

da DanieleZ » sabato 11 dicembre 2010, 22:26

Due classicissime band Stoner, i Fu Manchu fra le band importanti del genere, buoni!
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Re: Il futuro del Rock

da A Light in the Black » domenica 12 dicembre 2010, 6:31

I Muse sono meravigliosi.
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Re: Il futuro del Rock

da RatBatBlue95 » lunedì 25 aprile 2011, 20:54

Riesumo questo interessantissimo topic per proporvi una tra le band che più preferisco in assoluto tra le nuove leve dell'hard rock, non un hard rock banale ma molto debitore dei suoni e delle atmosfere sudiste settantiane e non solo, i Black Stone Cherry!
Si tratta di un gruppo americano che si è formato nel 2001 nel Kentucky. Il loro genere è un puro e duro hard rock che si rifà ai grandi del southern dei 70's, in particolare Lynyrd Skynyrd e i fratelli Allman, con echi Zeppeliniani che si odono qua e là. Inoltre, nei pezzi più tirati, si avvertono chiaramente ispirazioni da gruppi più heavy come i Soundgarden (gruppo preferito del frontman Chris Robertson) e Pearl Jam, senza dimenticare alcune band più recenti come i Guns n' Roses e Black Crowes. Il risultato è un perfetto mix di hard, heavy e southern che mi ha subito preso al primo ascolto (ovviamente il tutto è rivisto in un'ottica moderna).
Sezione ritmica veramente ottima, col suono corposo del basso di Jon Lawhon e della formidabile batteria del grandissimo John Fred Young (uno dei migliori batteristi del genere tra le nuove leve). Chitarra di Ben Wells (assieme a quella dello stesso cantante Chris Robertson) pungente e compatta, che sa mordere ma anche disegnare piacevoli trame melodiche. La parte cantata è davvero eccellente, Chris Robertson ha una bellissima voce potente ed espressiva, che ricorda Ronnie Van Zant ma soprattutto Chris Cornell e Eddie Vedder, i suoi grandi idoli sin da adolescente.
Il loro primo album, l'omonimo Black Stone Cherry, è già parecchio interessante, s'intravedono le potenzialità del gruppo ma è molto legato a sonorità post-grunge (Nickelback docet) che personalmente non mi fanno impazzire. Comunque è un più che buon esordio.
Ma l'album della maturità è assolutamente Folklore and Superstition, un discone per quanto mi riguarda. In quest'album la band si scrolla di dosso le influenze post-grunge per dar vita ad un sound personale e particolare che può essere apprezzato per ispirazione e freschezza compositiva. Album che consiglio a tutti.
Il 31 maggio uscirà il loro nuovo album, Between the Devil and the Deep Blue Sea, sperando si tratti di un altro ottimo album.
Comunque è nella dimensione live che danno il meglio di sè. Dal vivo sono devastanti!
In definitiva, ve li consiglio, sono assolutamente meritevoli di un ascolto.
Ecco qualche bel pezzo:
http://www.youtube.com/watch?v=tVgvLfI142c
http://www.youtube.com/watch?v=R_WDHohAnhM
http://www.youtube.com/watch?v=QRIFX6YKLIY
http://www.youtube.com/watch?v=cs0w1gpztUc
http://www.youtube.com/watch?v=1iQV_XX1QSU
http://www.youtube.com/watch?v=ir6DK1x-sBU&
Ultima modifica di RatBatBlue95 il martedì 26 aprile 2011, 10:28, modificato 1 volta in totale.
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Re: Il futuro del Rock

da fabio q » martedì 26 aprile 2011, 1:55

Mi piacciono parecchio i riffs, semplici, efficaci e che ti entrano in testa.
Approfondirò meglio ascoltando anche altre cose. 8)
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Re: Il futuro del Rock

da RatBatBlue95 » martedì 26 aprile 2011, 10:30

fabio q ha scritto:Mi piacciono parecchio i riffs, semplici, efficaci e che ti entrano in testa.
Approfondirò meglio ascoltando anche altre cose. 8)

Fai bene ad approfondirli. Meritano, meritano! :wink:
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Re: Il futuro del Rock

da DanieleZ » mercoledì 11 maggio 2011, 23:02

Suggerisco, tanto per riprendere il topic, una band svedese che ho visto dal vivo qualche tempo fa a Bologna, i Bonafide. Hard Rock molto classico, fra AC/DC e Humble Pie, ma veramente piacevoli da ascoltare, ottimi dal vivo.
Godetene: http://www.myspace.com/bonafiderocks
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Re: Il futuro del Rock

da RatBatBlue95 » giovedì 14 luglio 2011, 13:55

Riesumo il topic per suggerirvi una delle migliori band degli ultimi anni, per certi versi unica, sono gli UMPHREY'S MCGEE!
Sono una band statunitense che si è formata nel 1997 capitanata da Brendan Bayliss, buon cantante e raffinato chitarrista di chiara estrazione prog.
Si tratta di una band interessantissima ed eclettica, catalogabile nel vasto filone delle "jam bands" (c'era un bel topic di Giorgio al riguardo) ma con caratteristiche abbastanza inusuali. Innanzitutto, a differenza della maggior parte delle jam bands, sono sì molto influenzati da blues, folk e southern ma non in modo deciso come in altri famosi gruppi odierni come, ad esempio, i Gov't Mule o i Black Crowes (pur avendo, comunque, nella loro discografia parecchi pezzi perfettamente riconducibili a questi generi) mentre, invece, incorporano sonorità prog abbastanza marcate. Non a caso, infatti, sono stati definiti da alcuni critici musicale come la prima band "improg", un mix di improvvisazione e progressive che ha iniziato sin da subito a riscuotere parecchio successo negli USA ed ora (finalmente) anche in Europa.
Comunque è quasi ingiusto nei loro confronti definirli con una sola definizione dato che è difficile racchiudere gli Umphrey's McGee in categorie ben delineate e precise. Diciamo che la loro musica (parecchio rivolta ai nostalgici degli anni 70 come noi, perlomeno se si parla di approccio rivolto verso la sperimentazione ed improvvisazione) presenta un insieme perfettamente amalgamato d'influenze Zappiane che non guastano ed un prog molto libero e privo di qualsivoglia schematismo, con spiccate influenze heavy (non a caso uno dei gruppi che più adora il chitarrista-cantante Bayliss è proprio quello dei DP). Non è musica di facile assimilazione, almeno al primo ascolto, ma non si tratta comunque di musica estremamente cervellotica.
Le loro influenze sono disparate, vanno dai Beatles sino agli Iron Maiden, ma i gruppi che li hanno sicuramente segnati nella loro crescita musicale sono i King Crimson (la loro maggiore fonte d'ispirazione, da cui prelevano sonorità jazz e fusion e gran parte del loro modo d'improvvisare), gli Yes, i Pink Floyd ed i primi Genesis. Insomma, niente male! :)
Per chi volesse cominciare ad approfondirli, consiglio di cominciare con Mantis, album del 2009 che offre un perfetto esempio dello stile degli Umphrey's McGee.
Ecco un po' di brani:
http://www.youtube.com/watch?v=6fg8vs6jDug
http://www.youtube.com/watch?v=uxGR4XM906s
http://www.youtube.com/watch?v=LJnTs02BrEc
http://www.youtube.com/watch?v=hYEIYfSNWOo
http://www.youtube.com/watch?v=vESuve__T7w
Credetemi, li ho scoperti da pochissimo ma sono rimasto veramente estasiato ascoltandoli, sono un'enciclopedia musicale! Dategli un ascolto, magari anche più di uno, e fate sapere se vi piacciono! :wink:
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Re: Il futuro del Rock

da DanieleZ » venerdì 6 aprile 2012, 12:26

Qualche band dalla Svezia, Paese che da un po' di anni a questa parte è il vero "defender" del Classic Rock.

I Witchcraft, attivi da diversi anni, hanno ripreso le sonorità Doom sabbatiane rielaborandole con un loro sound sempre più settantiano, li avevo anche visti dal vivo qualche anno fa, una meraviglia: http://www.myspace.com/witchcraftswe
I Graveyard, alcuni di loro avevano suonato nei Witchcraft, hanno coordinate stilistiche simili pur non essendone certo un clone. Visti dal vivo anche loro, preso cd, ottimi! http://www.myspace.com/graveyardsongs
E gli ultimi arrivati nella mia discografia, gli Horisont, con molto Hard Blues e svarionate settantiane varie, alcuni brani cantati in lingua madre, stile sempre rigorosamente vintage, il primo disco forse un po' più gustoso di quello nuovo: http://www.myspace.com/horisont

Tanto per avere un assaggio, ovviamente. Sul nuovo n° di Classix c'è un buon articolo su questi gruppi di "neo Hard Rock", ha un senso leggerselo.
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Re: Il futuro del Rock

da dagliStates » venerdì 6 aprile 2012, 13:56

DanieleZ ha scritto:E gli ultimi arrivati nella mia discografia, gli Horisont, con molto Hard Blues e svarionate settantiane varie, alcuni brani cantati in lingua madre, stile sempre rigorosamente vintage, il primo disco forse un po' più gustoso di quello nuovo: http://www.myspace.com/horisont

Tanto per avere un assaggio, ovviamente. Sul nuovo n° di Classix c'è un buon articolo su questi gruppi di "neo Hard Rock", ha un senso leggerselo.



discografia che si sospetta essere infinita... grazie delle dritte, mi hai incuriosito, li cerco.

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Re: Il futuro del Rock

da purpleangel » venerdì 6 aprile 2012, 16:08

DanieleZ ha scritto:Qualche band dalla Svezia, Paese che da un po' di anni a questa parte è il vero "defender" del Classic Rock.



e soprattutto grande fucina di band sleaze e glam. Hardcore Superstar, Backyard Babies, Babylon Bombs, Crazy Lixx, il ritorno dei Treat con un grandissimo ultimo album (Coup de Grace)
Per gli amanti del genere, come il sottoscritto, si tratta proprio di un gran bel periodo.
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Re: Il futuro del Rock

da purpleangel » martedì 30 ottobre 2012, 12:48

Riprendo la discussione, stimolato dagli ultimi interventi sul topic dei BOC, e soprattutto dagli ultimi ascolti che sto facendo.
Per iniziare ci sarebbe da parlare dei vari gruppi "retro-rock" che stanno prendendo sempre più piede e portando a mio avviso una ventata di freschezza sulla scena. È vero che da una parte ci si può vedere uno scopiazzamento dei classici dei 70 ma in fin dei conti i primi a farlo sono proprio le vecchie glorie. A parte il disco dei BOC porto ad esempio il nuovo album dei Kiss, ben suonato, ben prodotto, ma con tanto, troppo mestiere. Qualche canzone spicca ma per il resto è come una macchina in autostrada che non si schioda dai 120.
Nei gruppi più giovani invece trovo una freschezza compositiva e una rilettura in chiave moderna che rende i pezzi decisamente più accattivanti, tra questi i già citati Rival Sons, Graveyard, Danko Jones o i più famosi The Answer e Black Keys, con questi ultimi chiamati a essere i portabandiere anche se personalmente sono i mno preferiti visto che tendono un po' troppo verso l'indie.
Il vero futuro ad ogni modo lo vedo in gruppi più metal oriented, primi tra tutti i Mastodon che con l'ultimo album The Hunter hanno davvero preso il meglio dei classici riproponendolo in veste moderna con un songwriting elegante e sopraffino.
Subito dietro, per modo di dire, i Baroness che mescolano in modo perfetto sonorità stoner e progressive con un pizzico di psichedelia il tutto sempre con una scrittura dei pezzi molto fine.
Tra l'altro non so cosa mangino in Georgia di questi tempi visto che anche Kylesa e Black Tusk provengono da li e anche loro proprongono un sound che attinge a pieni mani dai 70's ma riproposto in modo molto personale.
Infine voglio di nuovo citare i Fair to Midland (più sul progressive e che potrebbero piacere ai fan di Morse) di cui aspetto con ansia il nuovo materiale visto che l'ultimo disco, Arrows&Anchors, è un vero capolavoro.
Posto qualche pezzo dei gruppi citati per chi non li conoscesse:

Baroness - Cocainium http://www.youtube.com/watch?v=2PBBfk1x ... re=related
Baroness - Takes My Bones Away http://www.youtube.com/watch?v=PZKPpeuHvJk
Kylesa - Don't look back http://www.youtube.com/watch?v=lHF4d788YTs
Kylesa - Cheating Synery http://www.youtube.com/watch?v=S6pyKUdZQzo
Fair to Midland - Whiskey and Ritalin http://www.youtube.com/watch?v=vyCqbCvYDm8
Fair to Midland - Short Haired Tornado http://www.youtube.com/watch?v=D97pMJ6l ... ure=relmfu

p.s. e se invece il futuro del rock fossero i Muse..?
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Re: Il futuro del Rock

da fabio q » martedì 30 ottobre 2012, 13:07

Ho ascoltato qualcosa dei Rival Sons, non mi sembrano male, niente di fantascientifico, ma comunque carini.
Ovviamente devo ascoltarli ancora e altro materiale per darmi un'idea decente.
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Re: Il futuro del Rock

da silvano » martedì 30 ottobre 2012, 18:37

Per quanto mi riguarda, c'è da dire che i Rival Sons hanno alcuni pezzi molto belli (peraltro scopiazzati dai Led Zeppelin, e fin qui niente di male), ma la maggior parte veramente insipidi, una sorta di Garage con ammiccamenti all'hard rock. Insomma, roba fighetta per il pubblico atrofizzato di oggi, che si caga addosso a sentire un assolo. Sono, in ogni caso, tenuti a galla dalla voce strepitosa del cantante, un vero fuori classe. Dal vivo ho sentito dire che sono molto validi e molto più rock di quanto la produzione modaiola che hanno in studio lasci immaginare. Purtroppo non li ho mai visti.

Per quanto riguarda gruppi vecchi e nuovi, io non farei tanti distinguo: se la musica viene proposta con freschezza, ben venga da chicchessia.
Bisogna dire che ultimamente le vecchie cariatidi hanno tirato fuori gli artigli: per me le ultime produzioni di Uriah Heep, Van Halen, Chickenfoot, Magnum, Kiss, ecc, sono ottime, vitali, e in alcuni casi non sfigurano di fronte ai classici. Va detto che la concorrenza non è che sia così agguerrita: hanno praticamente campo libero.

Sui gruppi hard rock più giovani, ce ne sono alcuni che mi piacciono molto, come quelli già citati della scena hard rock svedese e dintorni, Witchcraft, Graveyard, Horisont, Firebird (anglo-scandinavi e, ahimè, sciolti...), alcuni ottimi italiani (che non si caga nessuno, ottusamente) e qualche gruppo Southern a tenere alta la bandiera del rock confederato. Sia chiaro però che TUTTI questi gruppi non aggiungono o tolgono niente alla storia del rock: sono piacevoli da sentire, a volte anche esaltanti, ma la loro formula è fortemente derivativa dai classici. Per me va bene così, visto che sono un talebano del rock, ma l'importante è non credere di avere a che fare con qualche novello Messia del Rock: solo onesti musicisti che macinano note e sudore. Cosa, di questi tempi, di tutto rispetto.

Un'ultima cosa va detta: la possibilità di questi neo alfieri dell'Hard Rock di influenzare in qualche modo il mercato è praticamente nulla. Dischi non ne vendono i grandi, figurarsi loro. Dal vivo, poi, posso portare la mia testimonianza: ho visto tre volte i Firebird; pubblico: da un minimo di 15 a un massimo di 150 persone; Witchcraft: 150 circa; Graveyard: una cinquantina; Tishamingo: un centinaio; The Answer: la prima volta, da sconosciuti, circa 30. Poi, dopo il terzo cd e il tour con gli AC/DC, sui 200, e via così...
Sui concerti di alcuni validissimi gruppi Hard Rock italiani, non vale nemmeno la pena fare la conta...

Ecco, l'appello è che almeno noi rockers carbonari dobbiamo supportare questa scena, che è quanto più di valido propone il rock odierno: compriamo i cd e andiamo ai concerti!

P.S. Sembra che l'anno prossimo uscirà (ancora!) tutta la discografia dei Led Zeppelin in versione "remasterizzata", con bonus e orpelli vari. Facile immaginare che uno solo di questi cd venderà di più di tutta la discografia di tutti i gruppi che ho citato qui (e anche di quelli omessi). Qualche domanda?
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Re: Il futuro del Rock

da DanieleZ » martedì 30 ottobre 2012, 19:00

Qualche nota sul post di purpleangel, posto il fatto che non si parlava dei BOC (Blue Oyster Cult) ma dei BBC (Black Country Communion)!
- sui gruppi del cosiddetto "Retro Rock" c'è un po' di tutto, cose molto buone che mi piacciono parecchio, come i Graveyard, gli Answer, i Witchcraft e tanti altri nominati in giro per questo topic, altri che non mi convincono per nulla come i Rival Sons, che almeno negli album in studio (decentino il primo, in buona parte schifosissimo quello nuovo), trovo finti, costruiti, fighetti ed artificiosi come pochi. Diciamo che è un giudizio che varia da gruppo a gruppo, e la giovane età non è garanzia di nulla. Nel concetto, di per sé interessante, di rileggere il sound "classico" in nuove forme ci sta dentro un po' di tutto, sta ovviamente all'ascoltatore scremare ciò che più lo convince.
- Le vecchie glorie, che abbiano mestiere, è un dato di fatto chiaramente inevitabile (altrimenti che vecchie glorie sarebbero?), però sono del tutto legittimate nel riproporre i loro schemi dal fatto di averli inventati, il che non è poco. Se riescono a farlo in modo ancora fresco e convincente benvengano, l'importante è ascoltarli senza pregiudizi da rottamatore, ponendo l'età come un discrimine, rischiando così di buttare via il bambino con l'acqua sporca. Non ho ancora ascoltato il nuovo Kiss, ma altri vecchiacci che hanno fatto nuovi dischi (cito Lynyrd Skynyrd, Magnum, ZZ Top, Ian Hunter e molti altri) hanno prodotto dei lavori ampiamente oltre la sufficienza, dove certamente il mestiere, ma anche la classe e l'esperienza, sono dei valori aggiunti non da poco.
- i gruppi Metal oriented boh, mi piacciono (e m'interessano) ben poco, mi interessa concentrarmi sul vecchio o nuovo Classic Rock, che è ciò che amo di più. E anche nelle nuove leve di buono c'è molto, come si diceva. Sui gruppi postati, qualcosa mi piaciucchia, non sento nulla di così innovativo, molto Stoner, un po' di Prog e Psicadelia con risultati a mio gusto alterni, vale comunque la pena dargli un ascolto. Quello che condivido del tutto con Purpleangel è il concetto che è sbagliato fermarsi solo ai "soliti" nomi del passato, pur immenso, e che è giusto, interessante e produttivo, anche se si vuole incoraggiare una scena, andare in cerca di ciò che gira ora, pena il ricercarlo come rarità fra 30 anni...
- infine se i Muse dovessero essere il futuro del Rock vorrebbe dire che il Rock è morto e sepolto, visto che mica fanno quel genere, perlomeno per come l'intendo io...

Ah, una chicca di un gruppo nuovissimo dei quali devo mettermi a cercare il CD, i Mount Carmel: http://www.youtube.com/watch?feature=pl ... vXOPylJ1tA
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Re: Il futuro del Rock

da dagliStates » martedì 30 ottobre 2012, 22:48

purpleangel ha scritto:Riprendo la discussione, stimolato dagli ultimi interventi sul topic dei BOC, e soprattutto dagli ultimi ascolti che sto facendo.
Per iniziare ci sarebbe da parlare dei vari gruppi "retro-rock" che stanno prendendo sempre più piede e portando a mio avviso una ventata di freschezza sulla scena. È vero che da una parte ci si può vedere uno scopiazzamento dei classici dei 70 ma in fin dei conti i primi a farlo sono proprio le vecchie glorie. A parte il disco dei BOC porto ad esempio il nuovo album dei Kiss, ben suonato, ben prodotto, ma con tanto, troppo mestiere. Qualche canzone spicca ma per il resto è come una macchina in autostrada che non si schioda dai 120.
Nei gruppi più giovani invece trovo una freschezza compositiva e una rilettura in chiave moderna che rende i pezzi decisamente più accattivanti, tra questi i già citati Rival Sons, Graveyard, Danko Jones o i più famosi The Answer e Black Keys, con questi ultimi chiamati a essere i portabandiere anche se personalmente sono i mno preferiti visto che tendono un po' troppo verso l'indie.
Il vero futuro ad ogni modo lo vedo in gruppi più metal oriented, primi tra tutti i Mastodon che con l'ultimo album The Hunter hanno davvero preso il meglio dei classici riproponendolo in veste moderna con un songwriting elegante e sopraffino.
Subito dietro, per modo di dire, i Baroness che mescolano in modo perfetto sonorità stoner e progressive con un pizzico di psichedelia il tutto sempre con una scrittura dei pezzi molto fine.
Tra l'altro non so cosa mangino in Georgia di questi tempi visto che anche Kylesa e Black Tusk provengono da li e anche loro proprongono un sound che attinge a pieni mani dai 70's ma riproposto in modo molto personale.
Infine voglio di nuovo citare i Fair to Midland (più sul progressive e che potrebbero piacere ai fan di Morse) di cui aspetto con ansia il nuovo materiale visto che l'ultimo disco, Arrows&Anchors, è un vero capolavoro.
Posto qualche pezzo dei gruppi citati per chi non li conoscesse:

Baroness - Cocainium http://www.youtube.com/watch?v=2PBBfk1x ... re=related
Baroness - Takes My Bones Away http://www.youtube.com/watch?v=PZKPpeuHvJk
Kylesa - Don't look back http://www.youtube.com/watch?v=lHF4d788YTs
Kylesa - Cheating Synery http://www.youtube.com/watch?v=S6pyKUdZQzo
Fair to Midland - Whiskey and Ritalin http://www.youtube.com/watch?v=vyCqbCvYDm8
Fair to Midland - Short Haired Tornado http://www.youtube.com/watch?v=D97pMJ6l ... ure=relmfu

p.s. e se invece il futuro del rock fossero i Muse..?



posso testimoniare che la pecan pie qui in Georgia e' fantastica....
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Re: Il futuro del Rock

da purpleangel » mercoledì 31 ottobre 2012, 1:58

silvano ha scritto:Per quanto mi riguarda, c'è da dire che i Rival Sons hanno alcuni pezzi molto belli (peraltro scopiazzati dai Led Zeppelin, e fin qui niente di male), ma la maggior parte veramente insipidi, una sorta di Garage con ammiccamenti all'hard rock. Insomma, roba fighetta per il pubblico atrofizzato di oggi, che si caga addosso a sentire un assolo.


Non condivido, anzi reputo proprio questo un atteggiamento fighetto con tanto di puzza al naso del tutto ingiustificato.Tanto per dire..sai benissimo che ci sarà sempre qualcuno che ti potrà dire che gli Uriah Heep erano 4 grezzoni che non sapevano tenere in mano uno strumento..
Inoltre c'è da dire che la musica è cambiata e con essa il pubblico, come ovvio che sia. In fin dei conti nei 70 non era una moda fare pezzi da 20 minuti? Oggi evidentemente non lo è più quindi perché parlare di pubblico atrofizzato?


silvano ha scritto:Bisogna dire che ultimamente le vecchie cariatidi hanno tirato fuori gli artigli: per me le ultime produzioni di Uriah Heep, Van Halen, Chickenfoot, Magnum, Kiss, ecc, sono ottime, vitali, e in alcuni casi non sfigurano di fronte ai classici.


Per te non sfigurano, per me danno un contributo alle varie discografie che rasenta lo zero, probabilmente la verità sta nel mezzo però la domanda che tu stesso ti poni alla fine dovrebbe darti qualche indicazione.

silvano ha scritto:Sia chiaro però che TUTTI questi gruppi non aggiungono o tolgono niente alla storia del rock: sono piacevoli da sentire, a volte anche esaltanti, ma la loro formula è fortemente derivativa dai classici. Per me va bene così, visto che sono un talebano del rock, ma l'importante è non credere di avere a che fare con qualche novello Messia del Rock: solo onesti musicisti che macinano note e sudore. Cosa, di questi tempi, di tutto rispetto.


Rock is dead? Messa così sembrerebbe proprio di si ma è una visione troppo ristretta, a mio avviso. Dopo i 70 sono venuti i gruppi degli 80, poi quelli dei 90 etc.. il rock va avanti e si evolve, per fortuna. Ovviamente poi ognuno ha i suoi gusti, a te piace il classic ma non per questo è gusto ricondurre il tutto solo a questo genere.

silvano ha scritto:P.S. Sembra che l'anno prossimo uscirà (ancora!) tutta la discografia dei Led Zeppelin in versione "remasterizzata", con bonus e orpelli vari. Facile immaginare che uno solo di questi cd venderà di più di tutta la discografia di tutti i gruppi che ho citato qui (e anche di quelli omessi). Qualche domanda?


Vedi sopra

DanieleZ ha scritto:Qualche nota sul post di purpleangel, posto il fatto che non si parlava dei BOC (Blue Oyster Cult) ma dei BBC (Black Country Communion)!


Piacevole lapsus visto che ricordare i BOC è sempre cosa buona e giusta.

DanieleZ ha scritto: altri che non mi convincono per nulla come i Rival Sons, che almeno negli album in studio (decentino il primo, in buona parte schifosissimo quello nuovo), trovo finti, costruiti, fighetti ed artificiosi come pochi.


giusto per intenderci, in base a che cosa affermi/ate questo? l'immagine o il modo di porsi durante interviste o robe varie? perché io a dirti la verità non li ho mai visti in faccia ma se devo giudicare dalla musica non è che mi sembrino diversi da Graveyard o Answer per questo non capisco come mai questa visione che avete di loro.

DanieleZ ha scritto:Se riescono a farlo in modo ancora fresco e convincente benvengano, l'importante è ascoltarli senza pregiudizi da rottamatore, ponendo l'età come un discrimine, rischiando così di buttare via il bambino con l'acqua sporca.


Ovviamente no, per lo meno a priori, però è anche normale che l'ispirazione compositiva, salvo rari casa, vada man mano scemando e per me questa è una cosa che si nota benissimo in qualsiasi gruppo.
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Re: Il futuro del Rock

da silvano » mercoledì 31 ottobre 2012, 3:31

purpleangel ha scritto:

Non condivido, anzi reputo proprio questo un atteggiamento fighetto con tanto di puzza al naso del tutto ingiustificato.Tanto per dire..sai benissimo che ci sarà sempre qualcuno che ti potrà dire che gli Uriah Heep erano 4 grezzoni che non sapevano tenere in mano uno strumento..
Inoltre c'è da dire che la musica è cambiata e con essa il pubblico, come ovvio che sia. In fin dei conti nei 70 non era una moda fare pezzi da 20 minuti? Oggi evidentemente non lo è più quindi perché parlare di pubblico atrofizzato?

Riguardo alla prima parte del tuo discorso, non ho capito cosa intendi dire. Sulla domanda finale, sì, penso che il pubblico di allora fosse più avventuroso. Insomma, in classifica c'erano i Van Der Graaf... Cose oggi improponibili, non perché siano state sostituite da qualcosa di altrettanto valido; semplicemente, non esistono più a livello di fenomeno di massa, essendo il Classic Rock diventato un genere di nicchia per una cerchia di appassionati, un po' come è successo a suo tempo per il blues o per il jazz. Chiaro che poi ci sono quei tre o quattro nomi che tirano ancora, ma si tratta appunto di miti consolidati e metabolizzati, rassicuranti e senza nulla da decodificare.
I Rival Sons (ma potrei dire i Wolfmother, o altri), ripeto, non mi dispiacciono, ma sono emblematici di come sia inteso oggi, in primis dall'industria discografica, il rock di facile consumo: deve suonare "poco rock", gli assoli banditi o "mascherati", ammiccare ai 70, ma con una patina di modernità... In poche parole, risultare poco impegnativo per l'ascoltatore, con qualche concessione al rischio, ma a patto di ricondurlo sempre sulla terraferma.
E appena un gruppo si fa largo a suon di rock e inaspettatamente ottiene un po' di visibilità, arrivano i falchi delle major a garantirgli delle super-produzioni smussate delle asperità Classic Rock, edulcorate e più vicine al gusto moderno. Che per te o altri potrà essere un pregio, ma che tarpa le ali a qualsiasi velleità di ritorno al vero rock come fenomeno di massa. È successo ai Darkness, agli Answer e a chissà chi altri.
Tornando a bomba: ci sono dei gruppi attuali più che validi; a me piacciono soprattutto quelli meno compromessi col mercato, perché mantengono intatte le loro sonorità. Altri non mi dispiacciono, ma con qualche riserva. Quindi per rispondere alla tua domanda, direi che il rock (sia chiaro che mi riferisco al classic rock, non a qualche surrogato pop col chitarrone) non è morto. È semplicemente diventato da fenomeno di massa a genere elitario. E per me, a tenerlo in vita, sono soprattutto alcuni piccoli gruppi recenti fuori dalle logiche di mercato e alcuni grandi vecchi che continuano al meglio la loro gloriosa tradizione.
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