Deep Purple a Milano, 23 ottobre 2000

Recensione di Gianfranco Barinotti Deep Purple Made In Italy
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Come al solito, sempre presente quando ci sono i miei cari mitici Deep. Sempre presente anche il mio purple-friend Carlo Alberto, che , dopo essersi perso Kleine…. (sic !!!) , non può più abbandonarmi.

Con noi anche il magico Giulio. Ho aspettato dal giorno della sua nascita, ma alla fine sono riuscito a portare anche mia figlia Valentina (21 anni ). Mio figlio Daniele (15 anni) è invece ormai un affezionato dei concerti porpora.

Non voglio dilungarmi sul concerto, perché è stato il solito grande concerto, nonostante l’orchestra rumena non può certo essere paragonata con la London Symphony Orchestra, e nonostante il Forum di Assago non sia la Royal Albert Hall. Posso dire che ho trovato i nostri DP sempre allegri, gioiosi, in forma (tranne il mio mito Ian the voice Gillan che durante Fools non si poteva certo dire al massimo della forma… comunque il mio mito ha abbondantemente recuperato la sua magnificenza dopo il concerto for group and orchestra).

Il mio pezzo preferito è stato Pitcures of Home, seguito da Perfect Strangers. In questi due brani ho potuto apprezzare i nostri Deep al massimo dello splendore, Gillan compreso. Devo comunque ammettere che quello che più mi ha stupito durante tutto il concerto è stato Steve Morse. E’ la prima volta che lo vedo così ben integrato in tutto e per tutto all’interno dei Purple. Steve era veramente in serata di grazia: dovete credermi sulla parola… detto da un vecchio Blackmoriano (per me esisteva, prima di Steve, solo ed esclusivamente la vecchia Mark 2).

La nostra follia ci ha portato, alla fine del concerto, all’Hilton ad attendere i nostri cinque. L’ incontro con i Deep (più il maestro Paul Mann ) è stato cordiale, fantastico, esaltante. Giulio, Carlo Alberto e Daniele si sono veramente fatti un bagno straordinario di foto, autografi, chiacchiere in libertà.

Io ero in uno stato di ebbrezza tale che mi esaltavo per ogni foto che potevo fare con loro. Tutti e cinque sono stati gentili, amabili, disponibili.

Roger si è fermato qualche minuto a parlare con noi a proposito del nuovo Fan Club Italiano “Made in Italy”.

Grazie, cari vecchi giovani ragazzi. DP forever.

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