Deep Purple European Tour 2001

Recensione di Roberto Cosentino

Cronaca di sette concerti dalla Scandinavia, alla Germania, all'Italia

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allora…….. tutto e’ cominciato a meta’ luglio quando di solito io e daniela ( mia moglie ) decidiamo dove andare in vacanza. una rapida occhiata alle tournee’ e tutti i dubbi sono svaniti. ci sono i deep purple, scandinavia e germania.

la germania ormai la conosco come le mie tasche, ma visto che la scandinavia ci manca, si decide di partire dalla terra che ha ispirato il mitico shakespeare.

premetto che delle 7 date dei purple ( genova e torino comprese ) mi soffermero’ in particolare su rostock, a mio giudizio lo show migliore dei 7 seguito a ruota da torino.

ad ogni modo dopo 5 giorni passati in giro per la danimarca tra una pioggia e l’ altra si arriva al 9 di agosto a skanderborg. un megafestival con circa 20.000 persone sparse nel fango, di cui almeno due terzi inconsapevoli delle bands in scaletta. tutto esaurito. biglietti introvabili. unica speranza i bagarini che avevano il coraggio di vendere un biglietto a 300.000 !!!!!!!!

ma con uno stratagemma alla fine siamo entrati quando si doveva entrare, cioe’ 10 minuti prima che iniziassero i purple. e qui la sorpresa.

che ci fa don airey dietro al palco sorridente a chiacchierare ?? “ehi don, cosa fai qui ? ” i have to play !!!!!!! neanche il tempo di ragionare e si parte.

vista l’ ora ( 23,30 ) e’ facile prevedere una dipartita immediata dopo lo show. e cosi’ il primo concerto se ne e’ andato. bella prestazione collettiva, e anche se don era alla prima data si e’ comportato abbastanza egregiamente.

seconda tappa copenhagen il 12 agosto. un posto immondo, a 500 metri dall’ aeroporto e in riva al mare. pioggia battente, camerini ricavati da containers e fuga immediata dopo lo show. per fortuna che prima del concerto sono riuscito a incontrare la band.

14 agosto, si scende in germania. rostock. lo stadthalle e’ pieno zeppo ed e’ difficile credere che questa era la germania est. locale bellissimo e nuovissimo dall’ acustica perfetta. come ho gia’ detto all’ inizio, questa recensione e’ incentrata su questo show, perche’ e’ stato il piu’ bello in assoluto. la scaletta e’ sempre la stessa con qualche lieve variazione nel keyboards e nel duetto voce chitarra che non sempre e’ stato eseguito. e qui ian gillan ha dato tutto; il suo duetto con steve morse lo ha stremato fino al crollo al tappeto.

ma solo pochi secondi, perche’ poi si e’ rimesso in sella e ha continuato la sua battaglia con la chitarra. la risposta del pubblico e’ stata eccellente e circa a meta’ concerto non riuscivo a vedere un posto vuoto in tutto il locale. c’ e’ chi dice che i deep purple ormai non sono piu’ quelli di una volta, non c’ e’ piu’ blackmore, adesso non c’ e’ jon lord eccetera eccetera. mahhhhh. per me restano quelli che hanno inventato un genere. e comunque i tempi sono cambiati e anche la musica deve evolversi. secondo me steve morse ha portato un po’ di freschezza nell’ ambiente che prima forse era anche troppo serioso. finalmente una lunga sosta nel backstage dopo il concerto.

si prosegue a dresda il 15, con un caldo terrificante e qualche problema all’ ingresso. troppa gente ammassata sulle transenne e conseguente apertura anticipata.

mosbach il 17, girando per il paese di giorno e concentrandoci sullo show la sera. forse quello di mosbach e’ stato il concerto piu’ lungo. e poi il momentaneo arrivederci in italia. dovevo andare solo a torino il 1° settembre, ma domenica 26 agosto mi chiamo’ willy ( il tour manager ) e mi disse se potevo portargli qualche buona bottiglia.

e cosi’ parlando ho deciso di andare anche a genova il 28 agosto. palazzetto forse troppo grande e non esaurito, cosi’ il risultato e’ che l’ acustica non e’ stata perfetta, e comunque e’ stato anche il concerto dalla durata piu’ breve. ed infine torino, dove ho avuto il piacere di assistere allo show dal palco. un’ esperienza non indifferente, visto che stiamo parlando dei deep purple.

ho voluto provare questa emozione. vedere il concerto da dietro. con tutto il pubblico davanti. credo che a torino c’ erano almeno 8.000 persone, o forse di piu’. bellissimo vedere gillan che si concentra durante le sue pause, o don airey chiacchierare allegramente. e vedere all’ opera il tecnico delle tastiere ( mickey lee soule ) e parlare dei vecchi tempi con i rainbow.

indimenticabile. non ci resta che aspettare il nuovo tour……………………………..

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