Bananas

Recensione di Angelo Bonanno
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Salve a tutti, sono Angelo e sono un patito fan dei Deep Purple. La mia recensione sul nuovo album l’ ho strutturata come un confronto a quella già presente sul sito, perché ritengo sia una buona descrizione del nuovo lavoro dei “Deep” e vorrei aggiungervi qualcosa di mio, per vedere se siete d’ accordo.

Credo che “Bananas” sia un album vecchio stile, lo è molto di più dei precedenti, sperimentali e ottimi “Purpendicular” e “ABandOn”, direi che i “Deep” non si smentiscono mai! Sin dal primo brano si respira l’ aria che domina per tutto l’ album, hard rock raffinato, melodico, che rispecchia pienamente lo stile del gruppo, l’ unico tocco “sperimentale” si ha in qualche brano per ciò che riguarda la voce del mitico Ian.

“Bananas” lo descriverei, stilisticamente parlando, come una via di mezzo tra “ABandOn” e il vecchissimo “Who do we think we are”, con qualche influenza sonora di “The battle rages on”; non sono d’ accordo che non vi siano presenti dei brani memorabili (e quelli che secondo me sono dei veri pezzi forti ve li descriverò più giù), né che bisogna attribuirgli un punteggio valutativo tra il 6,5 e 7, certamente la verve creativa dei musicisti non è paragonabile con quella degli album storici ma secondo me non è comunque un <> ma un ottimo lavoro.

Mi sento di aggiungere che un album come “Bananas” non farebbe innamorare gli uditori della musica metal ma un buon cultore dell’ hard e un buon conoscitore dei “Deep” lo apprezza moltissimo. Ma andiamo ai brani.

House of pain : È un brano che secondo me va proprio bene per l’ apertura dell’ album, perché può dare già l’ idea dello stile dell’ album stesso ma suscitando molto la curiosità su ciò che nasconde il seguito. Molto buona la padronanza vocale di Ian con qualche suo tipico urlo e l’ assolo incrociato chitarra-organo, va bene anche la presenza del coretto d’ accompagnamento. La canzone ha un riff molto incalzante che prepara bene l’ ascoltatore ad assaporare meglio il secondo brano.

Sun goes down : Un brano caratterizzato da uno stile “misterioso” e “leggermente dark”, secondo me non è uno dei migliori brani dell’ album, si piazza bene come secondo brano della lista. Buono l’ assolo di Steve e l’ accompagnamento di Don durante le parti cantate nonché il suo assolo alla fine del brano, che ricorda molto lo stile di Lord; la vocalità di Ian ricorda un po’ “Super trouper” nel suo ritornello.

Haunted : Eccoci ad uno dei più bei brani dell’ album e per me anche dell’ intera discografia dei “Deep”. Un bellissima “ballata” romantica ma non “sdolcinata”, bellissimo il testo e la melodia. Dal vivo rende ancora di più l’ idea della “natura” del cantante ma in studio offre maggiore atmosfera, per alcuni punti richiama alla mente la bellissima “When a blind man cries”. (Mi sono innamorato subito del brano, quando l’ ho sentito al concerto di Cosenza).

Razzle Dazzle : Questo brano mantiene la qualità artistica del secondo ma è migliore e più bella l’ interpretazione vocale di Ian e più orecchiabile è il ritornello; molto interessanti sono gli interventi solistici di Don. Non è una canzone eccezionale ma è un discreto pezzo di apertura della “seconda parte” dell’ album.

Silver Tongue : Si arriva ad un altro ottimo pezzo in puro “stile purple”. Molto bella l’ introduzione, così come gli incroci tra chitarra e organo e l’ interpretazione vocale che è anche molto accattivante. Il brano possiede un bel riff che lo rende molto hard.

Walk on : Ecco una canzone che per me potrebbe diventare memorabile! “Misteriosa” l’ introduzione che conduce all’ interno di un paesaggio musicale tutto da esplorare, con il suo riff blues, i suoi suoni metallici ed il suo basso tenebroso. La voce di Ian mi piace molto (anche se forse poteva dare di più), buono l’ assolo di Don che accompagna l’ esploratore verso la fine del tunnel per aprirsi verso un prato fiorito. In alcune sonorità ricorda “Nasty piece of work”.

Picture of innocence : Apre la “terza parte” dell’ album un brano che ricorda lo stile musicale di “A b andOn”, con qualche richiamo, soprattutto nel cantato, ad “Almost human” e a “Rat bat blue”. Anche qui presenti dei “giochetti blues” di chitarra, durante tutto il pezzo. Bello ma corto l’ assolo di Don.

I’ve got Your Number : è un’ altro dei brani memorabili dell’ album, bella in studio così come dal vivo. Mi ricorda molto “Talk about love”, sia nel riff che nello stile del ritornello. Parte ritmica particolare, potente ed accattivante; brano in vero “stile purple”. Irrompente lo stacco di Don a metà canzone che apre la strada per un assolo di chitarra non eccezionale ma che a sua volta riconduce ad un buon intervento di organo, venendosi a creare così un ottimo incrocio di sonorità maledettamente hard. Questo è l’ effetto che secondo me si voleva ricercare, ecco perché forse gli assoli non sono lunghi. è un brano che mi piace davvero molto.

Never A word : Una canzone non puramente “purple” ma che fa piacere ascoltare, così da chiudere la carrellata musicale della “terza parte” dell’ album. Ci si avvia verso la fine dell’ avventura con un ritmo molto soft che nella chitarra ricorda “The aviator”, la voce di Ian quasi non si riconosce, vuole introdurci ai successivi brani con molta calma e sorpresa.

Bananas : Altro brano in vero “stile purple” ed altro brano memorabile. La title track si apre con riff potente e prosegue con un ritmo molto coinvolgente, ad ok la presenza dell’ armonica, con un bel lavoro sia di chitarra che di organo; regna anche qui un bellissimo incrocio tra i due strumenti nella parte degli assoli che conducono alla fine del pezzo, quasi a lasciare in bocca il gusto del vero rock.

Doing it tonight : Siamo ad uno dei più bei brani dell’ album ed ennesimo pezzo memorabile che chiude l’intero lavoro. Moto melodica la parte cantata, bello l’ assolo di Steve che arriva quasi subito, poi dopo un breve cambio di ritmo si ritorna al riff di prima con un apprezzabile intervento di Don. La canzone avrebbe potuto stupire ancora di più ma comunque è molto particolare e va bene per chiudere l’ album e salutare i fans.

Contact Lost : La vedrei più come un bonus track, deve essere apprezzata più che per la sua musicalità, per il ricordo delle persone a cui è dedicata.

Le impressioni che ho avuto e che continuo ad avere quando ascolto “Bananas” è che alcuni brani dell’ album potrebbero farsi giustizia maggiormente dal vivo, sono comunque molto contento che i “Deep” hanno ripreso in mano il loro vecchio stile, più di quanto, a mio parere, abbiano fatto nei due precedenti lavori e sono anche contento di aver potuto apprezzare di più Don Airey.

Per molti avrà deluso il limitato intervento di Steve ma credo che ciò sia stato fatto quasi di proposito per lasciare molto più spazio a Don. Un’ altra sensazione che ho quando ascolto l’ album è che ci aspetta nel prossimo futuro qualcosa di veramente forte da parte dei “Deep”, forse nel prossimo tour o subito dopo, non lo so proprio ma credo che non si fermeranno qui. LA LUCE PROFONDO PORPORA NON SMETTER à MAI DI ILLUMINARCI! (.a proposito la valutazione che voglio dare all’ album è 8,5 – 9) Grazie a tutti per l’ attenzione!

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