Machine Head

Recensione di Angelo Bandiziol
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Salve a tutti!!! Eccomi di ritorno per una nuova recensione…… Sicuramente state pensando: “Da Shades Of DeepPurple direttamente a Machine Head?Ti sei dimenticato qualcosa fratello…..(yo -yo) “. No! Tranquilli non mi sono dimenticato niente è solo che da questo momento in poi scriverò le recensioni in base all’umore……acqueo:); oggi sono abbastanza demolitivo:)

Intanto introduciamo questo bellissimo album col dire che è stato registrato nel lontano 1971, nel Grand Hotel di Montreux (vi dice niente…..”We all came out to Montreux…”???) dopo che il gruppo venne cacciato per ben due volte da altri luoghi di registrazione. Per questo disco fu creata dai manager del gruppo, la Purple Records (per curare meglio le esigenze del quintetto), e non vi fu esordio migliore per tale etichetta visto che Machine Head è il disco piu venduto dei Purple!!!I titoli dei brani penso che non ci sia nemmeno bisogno di citarli comunque per accontentare anche quella fetta di pubblico che si è collegato da poco col mondo dell’hard rock incominciamo con i commenti…

– Highway Star: Un pezzo veramente d’impatto, pura energia sottolineata dalla grande voce di Ian Gillan e la virtuosa chitarra del guitar hero Ritchie Blackmore.Sinceramente, confrontando questa versione con quella di Made In Japan, si sente che non è ancora ben collaudata e non esprime nemmeno quella “potenza” che acquisterà nel famoso Live! Risulta comunque un bellissimo elaborato, che tutt’oggi nei conerti è messo alla fine o come bis:)

– Smoke On The Water: Beh, che dire di questa canzone!!!!Una pietra miliare dell’hard rock che ogni generazione anche se pur per sentito dire conosce.La storia dei Deep Purple racchiusa in pochi versi… L’idea di scrivere questa canzone venne a Roger Glover (il bassista) il quale appena lo comunicò al gruppo, gli risposero: “Roger mai sei scemo? Sembra un titolo che parla di droga!” A partire dagli accordi dell’introduzione fino agli assoli rispettivamente di chitarra e tastiera si percepisce l’adrenalina che sale e che solo con Child In Time o Speed King si riuscì a provare. L’assolo di Ritchie è qualcosa di spettacolare e direi quasi “storico”:) Il ritornello, beh penso che tutti lo conoscono anche se la maggior parte dopo aver cantato “smooooke on the waaaaaaaaaaaaaterrrrrrr” si ferma perchè non conosce le parole.

– Lazy: Lazy stay in beeeeeeeeeeeeeeeeeeeedddddddddddd:) Scusate l’euforia ma questa song è qualcosa di ecceziunalo veramende:) Alcune volte devo dire che mi ha stancato forse perchè troppo strumentale però si viene subito ripagati quando quel pazzo di Ian Gillan si mette a suonare l’armonica tra una strofa e l’altra. In questo brano viene messo in evidenza specialmente il lato melodico, lasciando piu spazio alla musica che alle parole. Da 1 a 10 come voto gli darei un bel 7, forse per molti è poco però nel disco non rende piu di tanto, bisogna aspettare, come ho gia detto, IL live!!!!:))))Non mi voglio sbilanciare piu di tanto con il commento perchè penso che il parere su tale canzone sia molto piu soggettivo delle altre….a voi posteri l’ardua sentenza:Prrrr

– Space Truckin’ : E con questo abbiamo concluso il repertorio tratto da Machine Head e riproposto in Made In Japan.Non c’è che dire, veramente un bel pezzo con qualche prova di effetti speciali anni ’70. La voce di Ian Gillan in Space Truckin0 mi fa venire a dir poco i brividi; una canzone dinamica, adrenalinica, molto diversa dalle altre perchè possiede un tiro micidiale!!!!….COME ON ..COME ON …Let’s go space truckin’ Come oooooooon (piccolo sfogo).Dopo questa breve descrizione non c’è niente piu da dire, prendete un paio di cuffie poderose e schiacciate 7 sul lettore Cd:)

– May Be I’m Leo: Finalmente una bella canzone tranquilla!!!Ci voleva dopo quei pezzi precedentemente descritti:) May be I’m Leo nel sentirla ricalca un po’ quelle canzoni melodiche che si scrivevano ai tempi di Coverdale; molto leggera, orecchiabile si discosta tanto però da highway star o smoke on the water.Sicuramente l’hanno fatta per spezzare un po’; all’inizio non l’ho gradita piu di tanto ma basta ascoltarla piu di una volta e vedrete che vi piacerà specialmente se non siete stati delusi dal suond impresso da Mastro Coverdale:)

– Pictures Of Home: Oh…..finalmente con questa song si rientra in pieno ambito DeepPurple/Gillian!!!!!Una canzone veramente con i fiocchi, specialmente l’inizio scandito con i sedicesimi di batteria veramentenon male:) Il riff della chitarra è veramente molto bello e sarà proprio quel riff che verrà ripetuto spesso in tutta la canzone. Non pensate però che tale ripetitività dia alla canzone una certa monotonia, anzi! Per gli amanti degli acuti di Gillian (me compreso), attenti perchè rimarrete un po’ delusi se vi aspettate i classici “UOOOOOOONANANAAAAAAAA”. A parte questo un pezzo sicuramente da non perdere.

– Never Before: Personalmente non mi piace molto questa canzone, forse perchè non mi trasmette emozioni comunque una cosa è certa, nel sentirla si ha l’impressione di ascoltare i Deep Purple dell’ultimo periodo, azzarderei QUASI commerciali. Dopo un inizio sincompato di chitarra e tastiera tendente al funky la canzone si evolve in alcuni coretti stile Beatles, pezzi Rock un po’ troppo melodico che sminuisce lo stile Hard di tutto il disco. In linea di massima una traccia da non saltare durante l’ascolto. Alla prossima recensione e che i Deep Purple siano con voi……

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