Ian Paice, intervistato da Matteo Filippini nel 2003, in esclusiva per Deep Purple italia

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D: Caro Ian, grazie della tua disponibilità nel voler rispondere alle nostre domande. In tutti questi anni dov’e cambiato di piu’ il tuo stile e in cosa ritieni di essere migliorato maggiormente?

R: E’ ovvio che lo stile di un musicista muta nel tempo. Trent’anni fa avevo un approccio completamente diverso sullo strumento. Ero giovane e forse anche troppo irrequieto (ride)….oggi sono molto piu’ attento al groove e alla dinamica di un pezzo….

D: Quali erano i tuoi punti deboli come batterista all’ inizio della carriera?

R: Sicuramente l’aspetto tecnico. Ho imparato tutto da solo. Non conosco la musica. E ancora oggi mi porto dietro tanti errori che vietano su ogni manuale del buon batterista. Pensa che scoprii da solo i paradiddle da ragazzino e anni piu’ tardi quando un mio amico mi fece vedere un paradiddle a colpi doppi sul rullante rimasi molto deluso…..fino a quel momento pensavo di aver inventato io quella tecnica….(ride)

D: I tuoi figli hanno intrapreso la carriera di musicista?

R: Mio figlio ha una band. Ma non ho mai sentito nulla….

D: Alcuni fan sono curiosi di sapere quale è stato il vero motivo del tuo allontanamento dai Whitesnake.

R: A volte io e Jon (Lord) ne parliamo….e ci ricordiamo di quel periodo come delle piacevoli vacanze! Nothing serious!! Il problema è che David Coverdale è un ottimo ragazzo ma vive da rockstar 24 ore al giorno….dorme, mangia e va forse in bagno come un vero rocker (ride)….io e Jon non eravamo cosi’….soprattutto io…ed è per questo che David ha chiamato Cozy (Powell) con un look ed un approccio molto piu’ rock del mio! E’ stato comunque molto bello suonare con i Whitesnake….abbiamo fatto dell’ottimo ed onesto rock’n’roll…

D: Negli ultimi anni la scaletta dei vostri concerti si è accorciata, sono scomparse le canzoni di Purpendicular e di Abandon e lo spazio dedicato agli assoli si è ridotto notevolmente. Come mai? Nel Bananas tour avremo il piacere di ascoltare di nuovo i tuoi assoli?

R: Quando facciamo molti open air festival, spesso con altri artisti, cerchiamo di concentrare il nostro set…di renderlo molto compatto, come un pugno nello stomaco….e molte volte suoniamo davanti a delle audience che magari ci vedono per la prima volta: è per questo che diamo l precedenza ai nostri brani classici….e di solito quando devi tagliare un set cos’è la prima cosa che se ne va? Gli assoli!!

D: Come hai vissuto personalmente l’abbandono di Blackmore?

R: Ritchie ora sembra felice. Ha fatto le sue scelte ed ha avuto anche del coraggio. Con i DP nel nostro ultimo tour era una sofferenza. Cercava di attacarsi a qualsiasi cosa pur di rendere a tutti la vita difficile….ma quando aveva voglia di suonare era il numero uno! Un ottimo musicista e un grande showman … mi ha mandato gli auguri a Natale… è una vita che non lo sento o lo vedo. Se lo vedi digli ciao da parte mia!

D: Parlando invece del nuovo cambio di formazione, con Lord eri l’unico componente del gruppo ad aver sempre fatto parte dei Deep. Quando Lord se ne è andato hai sentito su di te la responsabilità di tenere unita la band? La scelta di chiamare Airey al suo posto come è nata?

R: E’ stata una scelta naturale quella di Don. Ci siamo guardati in faccia e abbiamo detto tutti “Don è il ns uomo!!!”. E’ l’unico che sappia suonare l’hammond come va suonato nei DP! Ed è un musicista brillante e una persona speciale. Io e lui abbiamo già lavorato assieme in passato! Con Jon ci siamo visti qualche sera fa….abbiamo brindato assieme con una bottiglia di champagne….probabilmente sara’ in Italia nel 2004….

D: Ascoltando Bananas ho avuto l’impressione che il vostro sound fosse più trattenuto e “composto” rispetto i vostri album precedenti. Prima di entrare in studio di registrazione avevate già una precisa idea di come bananas avrebbe dovuto suonare? E se sì, è rimasta o è stata stravolta dal lavoro in studio?

R: Michael (Bradford, il produttore) ci ha aiutati parecchio in studio e ci ha consigliato sugli arrangiamenti, scrivendo addirittura delle cose per noi. Walk On ad esempio è una suoa song e Ian Gillan ci ha messo il testo. E’ nata come una jam in studio ed ha pure suonato la chitarra….è un chitarrista brillante! Personalmente amo il sound di Bananas…anche la batteria suona ricca e corposa…Pensa che il mix l’ha fatto lui e noi eravamo a migliaia di km….ci fidiamo di Michael, he’s the right guy!

D: Bananas è appena uscito e gli affamati fans aspettano già il prossimo album. Dovremmo aspettare altri 5 anni?

R: Non penso….Bananas ha avuto una gestazione lunga perchè eravamo continuamente in tour e poi sai….l’abbandono di Jon….è stato un ricominciare da capo…..forse tra un po’ diremo “E’ tempo per qualche nuova song” e ci ritroveremo a comporre in studio! Ora pero’ abbiamo ancora un lungo tour che ci aspetta….

 

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