Grazie Jon.
Inviato: martedì 17 luglio 2012, 7:24
Sono sballato dal jet lag, piu' di 24 ore che sono in piedi,
ma la mia mente e' li': non c'e' piu' Jon.
Era il 1984, il periodo piu' bello dell'anno, quello che va dal 15 al 30 Giugno,
le vacanza estive che irrompevano cariche di attese e di desideri.
Ti ubriacavi non di Facebook, ma di amici, di sport, avevo 15 anni,
passavo la giornata a giocare a pallone in cortile, a pallacanestro
al campo della scuola vicina...e la sera si passava da una festa di quartiere
all'altra. La Festa dell'Oratorio, le Feste di partito, scroccando passaggi dai
fratelli grandi.
La classica festa di fine anno scolastico in Citta' Alta, la scalata del Colle di San Vigilio
bicicletta,
gli amici, le ragazze, la musica.
Nel 1984 passai dalla musica alla Musica.
Era il 1984, per me il periodo piu' bello della vita, quello che il sommo poeta
chiamo' il "limitare di gioventu'" da salire lieti e pensosi.
Io - che sommo poeta non sono - lo chiamo "l'eta' della stupidera",
quando puoi sbagliare, devi sbagliare, perche' la tua vita
e' una nebbia carica di promesse e nessuna in quel momento
ti pare troppo difficile perche' tu non possa mantenerla.
In quell'anno Jon Lord aveva 43 anni, curiosamente la mia eta' attuale.
In quell'anno lui e gli altri 4 cambiarono la mia vita,
la migliorarono, accompagnando con il loro genio
il mio viaggio dentro e fuori l'eta' della stupidera,
dando motivazione alla ricerca del mantenimento di quelle promesse,
alleviando le delusioni per il loro fallimento.
Loro c'erano, su vinile, su cassetta, poi su CD, per MP3,
c'erano sempre.
C'era l'intro di Bach del Live in London, You Fool No One,
c'era l'assolo di Highway Star, c'era Child In Time.
C'era Perfect Strangers, c'erano gli occhialoni demode'
sulla copertina del libro "Deep Purple" di Atzori,
c'era il "No thanks" del video di Call of the Wild.
C'erano i loro concerti vissuti con una felicita' folle.
Jon Lord era li', signore anche quando sbatacchiava l'Hammond,
quasi che il suo cognome fosse anche un suo marchio di personalita'.
E ora? Che si prova ora?
Si', ha detto Nerone che e' finita un'era ed e' vero.
Ma non soltanto per la buona musica.
E' finita un'era per me.
Il primo membro della MkII che ci lascia
e' un segno forte,
la parte piu' puerile di me diceva che "come hell or high water",
ma loro ci saranno sempre.
Ecco, l'ultimo residuo di stupidera e' stato spazzato via.
Quell'ultimo spazio di quel 1984 con cui ancora mi ostinavo a guardare il mondo
si e' chiuso.
Qualche promessa l'ho mantenuta, molte le ho disattese.
Ma tu, Jon Lord, hai sempre messo la nota giusta al posto giusto.
Tu le tue promesse le hai mantenute tutte.
Grazie. Davvero.
Alessandro
ma la mia mente e' li': non c'e' piu' Jon.
Era il 1984, il periodo piu' bello dell'anno, quello che va dal 15 al 30 Giugno,
le vacanza estive che irrompevano cariche di attese e di desideri.
Ti ubriacavi non di Facebook, ma di amici, di sport, avevo 15 anni,
passavo la giornata a giocare a pallone in cortile, a pallacanestro
al campo della scuola vicina...e la sera si passava da una festa di quartiere
all'altra. La Festa dell'Oratorio, le Feste di partito, scroccando passaggi dai
fratelli grandi.
La classica festa di fine anno scolastico in Citta' Alta, la scalata del Colle di San Vigilio
bicicletta,
gli amici, le ragazze, la musica.
Nel 1984 passai dalla musica alla Musica.
Era il 1984, per me il periodo piu' bello della vita, quello che il sommo poeta
chiamo' il "limitare di gioventu'" da salire lieti e pensosi.
Io - che sommo poeta non sono - lo chiamo "l'eta' della stupidera",
quando puoi sbagliare, devi sbagliare, perche' la tua vita
e' una nebbia carica di promesse e nessuna in quel momento
ti pare troppo difficile perche' tu non possa mantenerla.
In quell'anno Jon Lord aveva 43 anni, curiosamente la mia eta' attuale.
In quell'anno lui e gli altri 4 cambiarono la mia vita,
la migliorarono, accompagnando con il loro genio
il mio viaggio dentro e fuori l'eta' della stupidera,
dando motivazione alla ricerca del mantenimento di quelle promesse,
alleviando le delusioni per il loro fallimento.
Loro c'erano, su vinile, su cassetta, poi su CD, per MP3,
c'erano sempre.
C'era l'intro di Bach del Live in London, You Fool No One,
c'era l'assolo di Highway Star, c'era Child In Time.
C'era Perfect Strangers, c'erano gli occhialoni demode'
sulla copertina del libro "Deep Purple" di Atzori,
c'era il "No thanks" del video di Call of the Wild.
C'erano i loro concerti vissuti con una felicita' folle.
Jon Lord era li', signore anche quando sbatacchiava l'Hammond,
quasi che il suo cognome fosse anche un suo marchio di personalita'.
E ora? Che si prova ora?
Si', ha detto Nerone che e' finita un'era ed e' vero.
Ma non soltanto per la buona musica.
E' finita un'era per me.
Il primo membro della MkII che ci lascia
e' un segno forte,
la parte piu' puerile di me diceva che "come hell or high water",
ma loro ci saranno sempre.
Ecco, l'ultimo residuo di stupidera e' stato spazzato via.
Quell'ultimo spazio di quel 1984 con cui ancora mi ostinavo a guardare il mondo
si e' chiuso.
Qualche promessa l'ho mantenuta, molte le ho disattese.
Ma tu, Jon Lord, hai sempre messo la nota giusta al posto giusto.
Tu le tue promesse le hai mantenute tutte.
Grazie. Davvero.
Alessandro