CINEMA

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Re: CINEMA

da Strange Kind of Woman » mercoledì 5 marzo 2014, 14:34

Riporto qui quel che ho già scritto altrove.


Se dovessi infastidirmi per tutti i commenti nefasti e le critiche asfittiche che sto leggendo circa "LA GRANDE BELLEZZA" forse perderei molti amici, perciò resto nel mio spazio, non senza malinconia, realizzando che purtroppo l'abbrutita bruttezza ha conquistato i favori del largo popolo di noiosi, lamentosi, nonché abitudinari di sveltine logorroiche, con le quali raccontano il buio che li rispecchia.
Il grande orrore è chiudersi gli occhi e il cuore, e sbarrare le porte alla Meraviglia.

Ecco anche perché è una immensa Vergogna ritenere inutile lo studio della Storia dell'Arte a scuola. Le persone oggi "crescono" col "Grande Fratello" e poi si annoiano davanti a codici/simboli che non conoscono, sentendosi nella ragione di sputarglicisi (per non dire altro) sopra.
Un torto al nostro patrimonio culturale, decaduto ormai nel mito del culo, e del leccaculismo opportunistico a tuttotondo - la parodia della s-cultura. Deprimente suicidio di massa.

Capisco il punto di vista di chi non ha apprezzato, e intuisco il perché; sebbene di genere e autore diverso, credo si possa trovare assai noioso anche un capolavoro qual è "2001 ODISSEA NELLO SPAZIO" (tra i miei films preferiti), per fare un esempio pratico.
Si è stati abituati a pellicole di azione (spesso splatter, quando non soft porno) e non si comprende il ritmo della lentezza e la sua estetica. Opinionismi vari e gusti a parte, non mi schiero nemmeno con tutti quelli che dall'alto delle proprie posizioni aristocriticalsnob condannano Sorrentino per aver fatto citazioni colte improprie, omaggi inadeguati all'Arte, ammiccando a Fellini e quant'altro - mentre non si accorgono d'impantanarsi nei soliti atteggiamenti consunti di casta (quelli che io denomino radical shits) che demonizzano qualsiasi sforzo ad andare oltre le proprie certezze passatiste. Ho la sensazione che anche le loro menti siano impolverate, sennò non trarrebbero gusto dallo sbeffeggiare solo per il piacere di alimentare il proprio Ego.

Ogni regista ha il suo timbro, e Sorrentino ha la sua Maniera, che può risultare pretenziosa, boriosa e stucchevole, come in molti la pensano. Io però apprezzo la raffinatezza e in quanto a fotografia e suggestioni io premio il suo stile - e poi se non si fosse compreso, la noia era ricercata e voluta! Amo il Barocco, meno il Minimalismo, e la Roma descritta nel film è anche un tentativo di esprimere l'ellisse seicentesca, perciò la sua ridondanza non l'ho trovata prolissa, anzi pertinente al tema, che scaturiva dal contrasto con l'effimero e il vuoto descritto.
Stamane ho letto una massima: "La massa: fa peso, ed abbassa il livello". Cerchiamo di non appesantire i condimenti.
Ad ogni modo, alla fine del Grande Circo, a me è venuto lo stimolo di tornare ad immergermi nella carrellata secolare del patrimonio artistico di Roma (gli Odescalchi e i Colonna citati nella pellicola sono solo una briciola), città eterna. Immenso.
Alla fine il Bello è qui. Che ti vien voglia di ripartire, tornando a riflettere, riscoprire il "già visto", che magari non abbiamo guardato bene, spolverando gli strati di sporco e orgoglio e pregiudizio che ci annebbiano la Vista.

* * * * *


Questa invece una recensione che condivido, che si salva dal marasma dei contrariati manchevoli di argomentazioni oltre le erudite uscite ("che merda di film noioso, cazzo!!!)":

"Nel film, di Paolo Sorrentino (ambientato ai nostri giorni) e premiato Oscar, “La grande bellezza”, il protagonista è Geppino Gambardella (in arte Jep - Tony Servillo), un giornalista napoletano, di successo, con al suo attivo un unico formidabile romanzo giovanile, che ha svolto la sua carriera a Roma e che al traguardo dei suoi 65 anni di vita intraprende, con se stesso e con l’ambiente romano, una drastica meditazione sul senso del “Bello”; una riflessione molto amara, di pentimento e di autocritica, scaturita dalla consapevolezza di aver svolto una vita all’inseguimento del potere e dell’effimero, vissuta nella vacuità e nel degrado di feste e circuiti altolocati romani, dove i valori spirituali della vita sembrano smarriti, ma in contraltare, a calmiere, gli si affianca, nell’opera cinematografica, la bellezza universale della città eterna, con i suoi intramontabili monumenti, piazze, fontane, piscine, fiume, ponti, opere d’arte ed anche il mare… accompagnati da musiche celestiali, da chiesa mistica. Alcuni particolari incontri e compagnie favoriscono i contorni della riflessione dell’attore principale Gambardella, come quello dell’amico autore-attore teatrale (Carlo Verdone), trasferitosi a Roma da una vita e mai realizzato professionalmente, sentimentalmente frustrato, deluso dall’ambiente romano, culturalmente degradato, a cui si è inutilmente rivolto (torna, alla fine, al suo paese di origine). Altro soggetto importante per la contemplazione del protagonista, è l’incontro, non a lieto fine (lei muore) con la ballerina di night club (Sabrina Ferilli) che fa riscoprire in Gambardella, dopo una vita arida di sentimenti, l’attitudine rinnovata, a volersi bene.
Altre vicende tragiche incrociano il protagonista come quella di una ex fidanzata giovanile morta, a distanza di molti anni, ancora innamorata di lui, ecc.
Chiave di volta, del film, è l’asceta mistica e santa “La suora”, che incontra Gambardella, che rifiuta l’intervista (“io ho sposato la povertà e la povertà non si racconta, si vive”), che indica a lui, infine, l’importanza delle “radici”... e che lui sembra accogliere, in coerenza con le sue stesse riflessioni. La meditazione di Gambardella è ormai matura, può incominciare a scrivere il suo secondo romanzo, finalmente ispirato, nella consapevolezza che la morte e la vita, legate ad un filo, con sprazzi di bellezza, si avvicendano in un atto trasformativo, con in sottofondo un bla bla quotidiano.
Non mancano nel film sciabolate ad un’arte contemporanea mercificata, privata dei suoi contenuti e mera cronaca di un disagio di vita quotidiano; come anche si evincono contrapposizioni tra una chiesa secolare ed una mistica (il Cardinale - La Suora santa) ed anche riferimenti alla corruzione di un mondo del malaffare intrecciato con quello della politica (il Latitante, vicino di casa di Gambardella, poi arrestato). Un film, forse, di triste cronaca quotidiana e, solamente, ammiccante slogan sulla bellezza? Già Sorrentino si presta ad uno spot per la Nuova Fiat 500 (l’Arte e il denaro sono, in realtà, incompatibili… tutti i salmi finiscono in business?); o proprio, paradossalmente, parafrasando la Santa Suora, del film, chi sceglie la Bellezza la testimonia e non la racconta? Oppure una reale intuizione, magari limitata da quel bla bla di fondo, che riferisce, in conclusione, lo stesso Gambardella che, se però troppo preso in considerazione, ci impedisce di cogliere, nella vita-morte-rinascita quotidiana, perenne Bellezza, Profondità e Unità delle cose e che ci condanna ad una vita di oscillazione dualistica? Ad ognuno, di certo, le sue conclusioni; quello a cui, comunque sia, vogliamo credere e che, quest’opera di Sorrentino, e di tutto il suo staff, sia un autentico segnale innovatore ed augurale: un sasso, necessario, che, lanciato nello stagno del grigiore quotidiano, attivi, dopo lunghi e lunghi secoli, finalmente, le acque di una nuova Rinascenza." (Fedele Boffoli)

* * * * *

Scusate per la lunghezza del mio intervento, anzi, no, è giusto così. Se vi ha preso la noia o il sonno ciò spiega che spesso si resta intrappolati nella passività, che mal si addice a un approccio meditativo verso le opere d'Arte. Non tutti i film sono per tutti.
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Re: CINEMA

da Strange Kind of Woman » mercoledì 5 marzo 2014, 15:35

dagliStates ha scritto:
Mah, per la prima volta ho visto la cerimonia in diretta e Di Caprio ha dissimulato bene.
Per me e' un grandissimo attore (The Departed e' bellissimo), ma dicono che anche McConaughey abbia fatto una prova maiuscola. E il primo che si e' complimentato con lui
e' proprio Di Caprio.

Il discorso di ringraziamento di Sorrentino e' stato da latte alle ginocchia,
il film non l'ho visto, ho paura di addormentarmi al cinema....


Di Caprio è favoloso, e forse finirà la sua carriera come altri attori (e non solo, parliamo pure anche di Morricone) epocali che non hanno mai avuto l'onore di ricevere una gratificazione oscarina.
Quel che ho percepito io è che ha usato con maestria la sua Arte anche durante la batosta dissimulata.

Sorrentino come persona non mi è troppo simpatico, ed è stato maccheronico alla premiazione (per chi ha visionato il film credo comunque avrà sorriso sulla scena di Maradona che fa i numeri col pallone in camera da letto, dopo un'eiaculazione troppo precoce); apprezzo però il suo lavoro, d'altronde non tutti hanno esternazioni pubbliche eleganti, e capita di assistere a contrasti rispetto a quel che ci si immagina. Le aspettative son presto deludibili.
Tra parentesi la Medusa Film (sovvenzionata da Berlusconi) ha partecipato in collaborazione con i produttori della Indigo film, ma tra le cerchie dei sputacchiosi non si perde occasione di aprire polemiche sconfinate.
Io non mi sdegno, tutto il mondo è paese e politica.
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Re: CINEMA

da dagliStates » mercoledì 5 marzo 2014, 18:40

Ho letto la tua recensione e quella che hai postato.
Un mio amico qui - che ha apprezzato molto il film - ha detto che e' un film
che o si ama o si odia, senza vie di mezzo.

Cerchero' di andare a vederlo (in fondo anche alla Mandragola pensavo di annoiarmi),
comunque capisco il tuo punto di vista...
anche se forse ti sei lasciata andare a qualche deriva apocalittica...
non sei tu quella che mi invitava sempre alla leggerezza?
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Re: CINEMA

da ROXI76_99 » mercoledì 5 marzo 2014, 19:55

A me è piaciuto moltissimo. E'un film "bello", nel senso più stretto del termine. Una meraviglia per gli occhi e lo spirito. Mi dispiace davvero per coloro che lo commentano con una pernacchia o con un "che coglioni",si son persi qualcosa di bello...
Oh beh,peccato per loro!
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Re: CINEMA

da Fabio » giovedì 6 marzo 2014, 15:49

Io non ho potuto vederlo perchè lavoravo, sono tentato di farlo ma da quello che ho letto temo faccia parte di quel modo di fare arte che non mi piace per niente, quindi sono indeciso.
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Re: CINEMA

da Noodless » giovedì 6 marzo 2014, 22:22

Fabio ha scritto:Io non ho potuto vederlo perchè lavoravo, sono tentato di farlo ma da quello che ho letto temo faccia parte di quel modo di fare arte che non mi piace per niente, quindi sono indeciso.

le scene techno in discoteca di sicuro non fanno parte dell'arte.
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Re: CINEMA

da dagliStates » domenica 10 settembre 2017, 22:13

Visto IT in anteprima: ne vale la pena!
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