Deep Purple a Riolo Terme, Frogstock Festival

Recensione di Gianfranco Barinotti Deep Purple Made In Italy
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Partenza per Riolo Terme. Sono le 14 di giovedì 30 agosto. 330 chilometri per raggiungere un albergo a due stelle, una delle quali caduta durante la notte a causa del forte vento, che avevamo trovato via internet.

Stanza numero 11 e numero 12, entrambe formano uno sgabuzzino di 10 metri quadri dove mi sarebbe difficile parcheggiare l’auto. Pernottiamo in quattro: io, con il piede sempre più devastato, Chicco, Carlo Alberto e Silvana.

Solito grande Roger che ormai ci ha adottato e ci lascia 4 biglietti e altrettanti pass per l’after-show. Vista l’esperienza di 48 ore prima, ci informiamo subito sul luogo dove si terrà l’after-show. Scopriamo trattarsi di due roulotte sottratte in un accampamento di slavi poco distante e che i proprietari non avevano più reclamato. Scommetto che anche questa volta non ci sarà l’after-show.

Non mi dilungo sul concerto. La scaletta è identica a quella di Genova.

Il miglior pezzo della serata è “Speed king”, il mixaggio nettamente migliore, anche l’acustica è buona, forse perché siamo all’aperto. In un’area attrezzata e destinata al Frogstock Festival. Ci saranno almeno 8 mila persone. Per il finale ho deciso di allontanarmi da mio figlio…. Ricordate la sua ninna-nanna con Highway Star? Questa volta agli 80 chili, occorre aggiungere i 2 chili di tortellini che si è divorato prima del concerto. Non posso prenderlo ancora in braccio.

Vinco la scommessa. Non c’è l’after-show, ma conosciamo il Signor G. Un uomo, un mito.

Vedendo Carlo Alberto sempre più furioso (alla rabbia di Genova si accumula lo stress per lo sgabuzzino e il mancato, due su due, after-show) lo invita a seguirlo nell’accampamento dove avrebbe dovuto svolgersi l’incontro con i Deep Purple.

Si rende conto che tra le due roulotte c’è solo la steppa, il deserto totale ( lui che di deserti …. se ne intende). Dei Deep nemmeno i manifesti. In compenso il mitico Il Signor G., una volta saputa della nostra intenzione di correre a Torino, fra due giorni, per il terzo concerto, fa tornare il sorriso sul volto di Carlo Alberto: se venite a Torino, ci dice, vi lascio i Pass-Vip e l’Access all Area.

In pratica, possiamo girare ovunque, sentire e vivere il concerto dietro al palco. Un concerto da Deep Purple. Sarà vero?

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