Deep Purple intervistati da Internet Net, novembre 1996

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Invidia totale, assoluta invidia è ciò che provi quando incontri Roger e Jon. Eccoli, due ragazzi ancora nei loro anni ’50, che hanno resistito ai rigori della vita di strada, crescendo e provando di tutto dal 1967. Dovrebbero essere un poco raggrinziti come i seguaci di Keith Richards o boriosi come quelli di Elvis, e invece no : sono in ottima forma, hanno conservato il loro senso dello humour e continuano a comportarsi in maniera cortese come ottimi amici da sempre. E probabilmente lo sono stati. Quante domande mi frullavano nella mente. E invece adesso ci troviamo qui a parlare di computer. Così diteci, che cosa pensate di Internet ? “Internet è ancora nella sua infanzia” esordisce Jon. “E’ stato Roger a farmi avvicinare, così come ha fatto con molte altre cose…” Roger navigando su Internet ha trovatoun newsgroups Deep Purple (alt.music.deep-purple) un anno fa. “Dopo ogni nostro nuovo lavoro trovavamo una mezza dozzina di critiche, ed era piuttosto lusinghiero vedere la gente che ne parlava. Anche se i commenti erano negativi, era piuttosto inusuale sapere che cosa pensassero i nostri fans… Quando stai facendo un tour e visiti differenti città ogni notte, non puoi conoscere i commenti della stampa locale fino all’anno successivo quando un servizio di rassegna stampa te li spedisce”.

ODORE DI VIOLETTE

Forse voi modificate lo spettacolo seguendo le richieste dei fans ? “No, queste persone stanno solo esprimendo una opinione e se questa non coincide con la mia, allora è un’opinione sbagliata, – scherza Roger – ma ogni tanto influiscono sulla scelta di canzoni che noi eseguiamo sul palco, loro ci danno delle idee. Ad esempio io ho sempre voluto suonare No One Came dal vivo e alcuni fans lo hanno notato, e questo mi ha incoraggiato a seguire questa mia idea”. Jon chiarisce che solamente una piccola parte dei fans della band usa Internet. “Dovrebbe essere molto più diffuso prima che noi possiamo prenderlo seriamente in considerazione. Gli utenti on-line sono solo pochi e con una ben determinata mentalità. Noi ogni tanto comunichiamo con loro, ma non prendiamo tutto quello che dicono come Il Vangelo”. Roger ha detto che gli piace rispondere alla posta elettronica – ma non più di 5 messaggi al giorno. ” Se ne ricevessi di più penso che mi fermerei : non ho tutto questo tempo libero.” Jon ricorda quanto assillato una fan insistente gli inviava messaggi di posta elettronica. ” Lei mi faceva alcune domande e io volevo fornirle delle risposte dettagliate ma non ne avevo il tempo, così le chiesi di attendere alcuni giorni. E invece di aspettare, ogni volta che mi collegavo trovavo nuovi messaggi di lei che chiedeva ‘Per quando tempo dovrò attendere ? Quando mi risponderai ?’ Alla fine io le ho scritto un paio di pagine di risposta, ma la sua insistenza non mi è piaciuta per niente. Non posso rispondere ogni giorno alle domande dei miei fans. Ci vuole troppo tempo. E cosa accade con le pagine Web ? Ce ne sono diverse, ma quella più completa si trova all’indirizzo http://www.fsl.com/purple/Purple.html.

L’INIZIO DEI PURPLE

Jon afferma che la band vorrebbe iniziare ad occuparsi dei siti Internet, ma non sa da dove cominciare. Una buona mossa potrebbe essere quella di pagare un professionista. “Si, monetariamente ce lo possiamo permettere, – afferma Jon, – e potremmo fornire alcune informazioni aggiornate su ciò che la band sta facendo”. Per ora non sono previsti demo audio da scaricare. “La nostra casa di registrazione, BMG, si è rifiutata decisamente di darci l’autorizzazione, – spiega Roger, – pensavamo di poter pubblicare sul sito almeno la copertina dell’album ed un paio di brani di canzoni di 15 secondi. Ma la BMG ha detto che non ha intenzione di pubblicare gratuitamente nessun tipo di musica fino a che non ci sia qualcosa di simile ad un accordo internazionale sull’argomento. E non penso che questo accadrà fra breve. Non possiamo fare nient’altro al momento attuale. Tutta la situazione deve essere esaminata dagli avvocati della compagnia di registrazione”. Loro vorrebbero veramente che questo venisse chiarito in fretta, visto quando sono impegnati a fare pubblicità al nuovo tour europeo ed al nuovo album Purpendicular, che è stato registrato in Gennaio. I Purple sono sempre stati una band “on the road”, che ha sempre colpito i fan con successi come Speed King, Child In Time, Knocking At Your Back Door e la loro canzone più famosa, Smoke On The Water. Questo loro stile tipico è stato recentemente rivitallizzato nel video Strongbow Cider che compete con Stairway To Heaven quale canzone più suonata nei ritrovi musicali da giovani chitarristi in erba. Con tutti questi tour Jon e Roger utilizzano l’e-mail per restare in contatto con i loro amici fin dal 1984. “Il computer era qualche cosa che io portavo in giro per il mondo per inserirci nomi, indirizzi, e conservare una specie di diario. I computer entrarono nella mia vita nel 1984. Poi c’è stato un vuoto di diversi anni” spiega Jon. Roger si affida alla sua memoria elettronica per prepararsi un piano pensionistico. “Il mio primo computer era un Apple Iie, e sembrava piuttosto complicato per la metà degli anni ’80. Era grosso e sgraziato e io dovevo dare tutti i comandi da tastiera. Pensa, io ho conservato per anni un diario su computer !”.

LA TERAPIA DELLA TASTIERA

“Eravamo una band che beveva molto, abbiamo provato tanti tipi diversi di superalcolici, dalla Vodka a tutto il resto, ma nessuno di noi ha mai avuto problemi di alcolismo” spiega Jon. I Purple hanno iniziato ad usare l’e-mail nel 1984, e questo permetteva ai membri della band di comunicare con i tour managers dall’altra parte dell’oceano senza costringerli a chiamare nelle prime ore del mattino a causa della differenza di orario. “L’e-mail allora era molto primitivo, – sentenzia Roger, – ma era pure sempre più veloce che spedire una vera lettera. Diventò il giocattolo del momento di tutta l’industria musicale. Bastava scrivere un messaggio e lanciarlo. Noi scrivevamo messaggi per dire loro ciò di cui avevamo bisogno. Gli altri poi potevano leggere il nostro messaggio non appena si collegavano. Stavamo organizzando lo spettacolo della nostra riunificazione in Australia durante il Novembre 1984 quando per la prima volta ci avvicinammo all’e-mail ; mi trovavo in un hotel di Sydeny e inviai un’e-mail a Jon, questo venne trasmesso ad un satellite, ritrasmesso a Washington, indietro ad un altro satellite ed alla fine alla camera di Jon. Io corsi da Jon e chiesi : ‘lo hai già ricevuto ?’” “Si, volevamp sapere quanto ci avrebbe messo a viaggiare attraverso l’universo,” afferma soridente Jon. “Circa tre minuti. Passammo quei giorni ad inviare messaggi. Quella era la tecnologia più moderna, l’ultima novità. Noi avevamo troppo tempo e troppo denaro. Avevamo un mucchio di ‘giocattoli inutili’, ma ci sono sempre nuove invenzioni. Tutto quello che io ho adesso è ormai obsoleto. Negli ultimi 5 minuti probabilmente qualcuno ha inventato qualche nuova tecnologia digitale che cambierà le nostre vite”. “Non è forse terribilmente ingiusto tutto questo ?” conclude Jon.

SESSO ED E-MAIL

Siete proprio certi che i Deep Purple fossero impegnati a divertirsi, durante i primi anni 70, ad essere inseguiti dai loro fan, piuttosto che ciondolarsi sopra le tastiere ? “Certamente, – conferma Jon, accennando con il capo in maniera solenna, – ma eravamo sempre attenti a cercare gruppi che fossero appassionati di computer, – interviene, sgomitando, Roger”. “Si, specialmente in quei giorni nei quali era molto più sicuro incontrare questi gruppi soltanto via e-mail, ricorda Roger”. “Il Cybersex è sicuramente sesso sicuro”, aggiunge Jon. E così si trascinarono felicemente il loro computer intorno al mondo per un paio di anni, fino a che non arrivarono i fax. “I fax hanno sostituito l’e-mail, – spiega Jon, tutti gli alberghi avevano i fax, e noi non dovevamo andare alla ricerca di quei modem antiquati, ricordo che erano terribilmente ingombranti. Dovevano per forza essere più grandi della cornetta telefonica perché bisognava appoggiare il telefono su di essi e starci vicino. Era incredibilmente difficile unirli al telefono e cercare di ottenere una connessione regolare. Poi mi stufai del mio computer Tandy e comprai un PDA Casio. Le principali limitazioni stavano nel fatto che non si poteva conservare un diario. Era troppo difficile scriverci sopra. Però poteva contenere 250 nomi ed indirizzi. E, visti i tempi, pensai : ‘Finalmente’ !” Roger spiega che il vantaggio principale dei fax stà nel fatto che questi sono considerati documenti legali. “I fax hanno sempre regnato per un lungo periodo. Si poteva scarabocchiare qualche cosa, inviare un disegno e collegarlo ovunque. Ed avevano valore legale. Si potevano firmare i contratti arriva via fax e ciò era considerato regolare, anche se il documento risultava sbiadito”. Jon confessa di essere stato un fan dei computer e di avere usato “DOS, PC ed Apple”. Questa affermazione sembro un po’ confusa dal momento che egli aveva mescolato sistemi operativi e piattaforme hardware nella stessa categoria. Ma aveva ancora un’altra confessione vergognosa da fare – si, nonostante egli fosse stato quello che era riuscito a raggiungere l’obiettivo complesso di comporre il concerto per il gruppo ed orchestra per i 110 elementi della Royal Philarmonic, egli rimane una persona assolutamente timorosa di tecnologia e computer. “Sono così confuso. Tutto va bene finché qualcuno mi mostra come fare, ma io non capisco i manuali. Per cosa li hanno scritti ? Per comprenderli sei costretto a pensare come un computer, – si lamenta, aggiungendo che – ‘la cosa migliore’ che ho mai comperato era un programma chiamato Norton Utilities. Questo programma ha la stupenda funzione di permetterti di recuperare i documenti cancellati, e io speso cambio idea su quello che devo conservare. Usando questo programma si può recuperare un documento che è stato cancellato anche due mesi prima, e questo mi è incredibilmente utile.” Roger poi ricorda di un terribile incidente quando fu costretto a pagare un tecnico ben 135 dollari l’ora per riparare il suo computer. “Tutto quello che face questa persona fu tirare fuori una copia di Norton Utilities e farlo funzionare. Io dovetti pagarlo 259 $ e corsi subito a comperare una copia del programma Norton” ricorda con dolore. “Adesso possiedo un PowerBook a 100 Mhz, ma quando ci infilo un disco vuoto, passano 3 minuti prima che l’icona compaia sullo schermo. L’ho riportato indietro nel negozio ma li mi hanno detto : ‘si, ci mette di più ma questo computer fa molte altre cose.’ Che cosa voleva dire ? Io ho solo inserito un disco. Volevo solo sapere perché ci mettesse così tanto tempo, ma nessuno aveva la risposta.” Io volevo proseguire nell’intervista, ma una ragazza delle PR si avvicinò per fermare la nostra discussione. “Hanno concesso interviste dalle 11 del mattino con una sola pausa di mezz’ora e adesso hanno altro da fare,” disse. Erano le 7 di sera ed i ragazzi erano li ad aspettare, a suonare, a sbuffare, a creare un nuovo capitolo della duratura leggenda del rock.

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