Deep Purple a Conegliano Veneto

Recensione di Antonio Andreoli Deep Purple Made In Italy

In tredicimila al concerto, ma cattivo impianto sonoro

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Ciao Giulio. Sono contento di essere riuscito ad andare al concerto di Conegliano. Un mio amico non era tanto coinvolto all’andata, ma al ritorno la situazione si era capovolta!

Per tutto il tragitto di ritorno a casa (un ora d’auto), non ha mai smesso di canticchiare il ritornello di Hush. A parte l’aneddoto del mio amico, i DP sono sempre grandi.

Quello che mi ha molto deluso, è stato la qualità dell’impianto sonoro, in quanto straricco di bassi, tanto da far tremare il terreno sotto i miei piedi.

Invece i piatti di Paice e la tastiera di Airey praticamente inesistenti. Ah! Bravo Don Airey ad imitare Lord, ma mancava il tocco speciale di Jon.

Al concerto di Conegliano erano in tredicimila.

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